Reggio Calabria come l’area Grecanica? Nuovi modi per far fallire la città metropolitana prima che nasca

Massimo RipepiA prima vista l’iniziativa del workshop di partecipazione, organizzato dall’Amministrazione Comunale a Ecolandia, per la definizione delle politiche di sviluppo 2014/2020 della Città Metropolitana di Reggio Calabria, appare davvero lodevole: un’autentica rivoluzione culturale nel modo di raccordare le decisioni politiche ai bisogni dei cittadini attraverso l’istituto della partecipazione. Se poi invece, analizziamo le modalità e la struttura dell’iniziativa, ci rendiamo conto che si è trattato di un tentativo, mal riuscito, di manipolazione delle componenti più attive presenti nel nostro tessuto sociale, tanto da far pensare che le scelte strategiche, per l’utilizzo delle risorse per la Città Metropolitana, siano già conservate in qualche cassetto di Palazzo San Giorgio, e magari suggerite da soggetti esterni ai membri della Giunta. Innanzitutto si parla di Città Metropolitana? E dove sono gli altri comuni? Vogliamo continuare a fomentare tensioni tra il capoluogo e il resto del territorio? Cui prodest? E’ una strategia per poi lanciare un ossicino a qualche sindaco amico affamato e costruire un minimo di consenso attraverso la solita tattica del divide et impera? Per non parlare poi, del metodo utilizzato.
Come è possibile immaginare che in due ore e mezza di lavoro si possa:
– Definire (in maniera chiara e condivisa!) il quadro dei fabbisogni per ogni settore;
– Definire le priorità d’intervento;
– Definire la strategia d’intervento
E – udite! Udite!- definire una prima bozza di idee su azioni di sviluppo da implementare!
I percorsi di pianificazione strategica, ai quali può essere assimilato concettualmente quello vagheggiato ieri, durano in genere mesi e si avvalgono di strumenti di analisi che vanno al di là del semplice “a Frà a che te serve” di andreottiana memoria, cui sembrava rimandare la struttura dell’incontro di ieri. Sono forse percorsi ridondanti? L’Amministrazione Comunale ritiene che le strutture di eccellenza che, nelle altre realtà sviluppano tali percorsi, siano in realtà incapaci di sintesi? Beh, più che di capacità di sintesi, sembrerebbe che la struttura di assistenza tecnica, che affianca l’Amministrazione, sia addirittura dotata di bacchetta magica, se riesce a selezionare le azioni strategiche in meno di mezza giornata!
D’altro canto, i soggetti sono gli stessi di quelli che cercano di spacciare per “archistar” architetti il cui curriculum è semplicemente quello di un buon professionista, mortificando le qualità degli architetti reggini, inspiegabilmente assecondati addirittura dai presidenti degli ordini professionali! Ma forse ci sbagliamo, il modello di riferimento non è solo quello degli “archistar”, c’è magari anche il “Modello Area Grecanica”? Là dove, per intenderci, sono state spese decine di milioni di euro, per arricchire esclusivamente un certo giro di professionisti, stranamente simile ad alcuni protagonisti del workshop di Ecolandia… L’efficacia di anni di programmazione rurale, in quell’area, è sotto gli occhi di tutti, non servono ulteriori commenti.

Comunicato stampa

Dott. MASSIMO RIPEPI
Consigliere Comunale di Reggio Calabria (Forza Italia)
Delegato alle Città Metropolitane della Commissione Politiche Istituzionali e Riforme dell’ANCI Nazionale.
Membro del Coordinamento dei Sindaci delle Città Metropolitane dell’ANCI Nazionale.

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