Spostare il bassorilievo che ricorda Massimo Mazzetto in corrispondenza dell’altro ingresso di PalaBotteghelle

monumento a Massimo MazzettoMASSIMO MAZZETTO.  Il 18 giugno ricorre il triste anniversario della morte di Massimo Mazzetto, giocatore della Viola. Al rione Sbarre, piazzale Botteghelle, la struttura del bus terminal ATAM ha definitivamente coperto il monumento che l’Amministrazione Comunale aveva realizzato, nel 1987, in ricordo di Massimo Mazzetto, costruendolo a ridosso della recinzione dell’impianto sportivo denominato “PalaBotteghelle”. Si tratta, per intenderci, di quell’impianto sportivo costruito in tempo di record nel corso dell’estate del 1983, con una struttura in prefabbricato, allorquando la Viola venne promossa in serie A2 del campionato di basket.  Massimo Mazzetto (Padova, 11 Aprile 1965 – Reggio Calabria, 18 Giugno 1986) è stato un giocatore di basket della Piero Viola, di ruolo playmaker, per un solo campionato, il 1985 – 1986, quando la Viola era già in serie A1. L’allenatore era Gianfranco Benvenuti, e Mazzetto stava in squadra con gente del calibro di Mark Campanaro, Kim Hughes, Donato Avenia e Massimo Bianchi. Al termine del campionato, Mazzetto, trenta presenze con la canottiera nero arancio, viene convocato nella Nazionale maggiore di basket per i mondiali 1986 in Spagna. Il 17 giugno del 1986, di sera, Mazzetto cadde dalla ringhiera che si trova tra la via Reggio Campi e la sottostante strada che collega con la via Possidonea, dove si trova una semplice lapide che ricorda lo sfortunato giovane. A causa della terribile caduta, Mazzetto riportò gravi lesioni e fratture. Ricoverato in ospedale, non servirono a nulla le cure e la gara di solidarietà fra gli sportivi reggini per donare il proprio sangue: Mazzetto morì il giorno dopo. Da quel triste giorno, la Viola Basket ha ritirato la maglia n. 14 dalla propria squadra. La nostra proposta è questa: spostare il bassorilievo che ricorda Massimo Mazzetto in corrispondenza dell’altro ingresso del PalaBotteghelle, quello dal lato dell’edificio scolastico “Larizza”, in modo da renderlo più visibile, magari dopo un’accurata ripulitura. Ci sembra il minimo per non fare cadere la figura di Mazzetto “fra le cose dimenticate”, come scrive tragicamente la poetessa scillese Alba Florio nella sua struggente e meravigliosa poesia “Ninna nanna”.

prof. Giuseppe Cantarella  – Associazione Culturale SBARRE – Centro Documentazione

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