Di Luigi Iacopino – Piazza “Martiri della Rivolta” è stata “ufficialmente” riconsegnata alla città. Un piccolo centro di aggregazione e di condivisione – che, tuttavia, per noi reggini ha una valenza storica e culturale di grande portata – è stato sottratto al degrado e all’abbandono per tornare, finalmente e non senza fatica, nella piena fruizione della comunità che abita tra Viale Calabria e Viale Messina, all’interno del più ampio quartiere Gebbione. E la valenza storico-culturale, come abbiamo avuto modo di accennare, seppur brevemente in un precedente articolo, è direttamente connessa a un momento molto delicato della nostra storia, da molti purtroppo irresponsabilmente sconosciuto o dimenticato, come probabilmente e inaccettabilmente sconosciuti a molti reggini, soprattutto i giovani, sono i tre uomini a cui la Piazza è stata dedicata. Bruno Labate (ferroviere di 46 anni), Angelo Campanella (autista dell’Ama di 45 anni) e Carmelo Jaconis (barman di 25 anni) sono morti, durante i “moti di Reggio Calabria”, rispettivamente il 15 luglio del ‘70, la sera del 17 settembre del ‘70 e, infine, il 17 settembre del ’71. Un momento – è bene ribadirlo – senza dubbio di grande coraggio e partecipazione attiva alla difesa della nostra terra, che più non se ne vedono oggi, almeno di quella intensità e quella portata culturale, ma anche un momento di profondo conflitto socio-istituzionale che ha creato ferite che ancora oggi stentano a rimarginarsi e, per certi versi, avendo in qualche modo aperto una crepa nell’allora fragile assetto istituzionale del nostro Stato, hanno profondamente condizionato il percorso di riscatto sociale e morale della nostra comunità. Ma, oggi, vuole e deve essere un’occasione di ricordo positivo perché, ripulendo e riqualificando quella piazza, è come se, in qualche misura e con il rispetto e la dovuta cautela che le circostanze impongono, si fosse “rispolverata” la memoria di quel triste ma appassionato periodo e di chi ha sacrificato la propria vita per esigenze e necessità che andavano ben oltre il benessere personale. Proprio in quest’ottica va letta l’apposizione delle targhe – dedicate a Bruno Labate, Angelo Campanella Carmelo Jaconis – da parte dei responsabili dei lavori di bonifica e successiva pitturazione. Un plauso va, pertanto, rivolto ai militanti di Alleanza Calabrese, Centro Studi Tradizione e Partecipazione, Destra per Reggio, Forza Italia, Fratelli d’Italia-An, Msi-Fiamma Tricolore, Forza Nuova, Movimento Indignati, Reggio Futura e Area Briganti, che tra sabato scorso e quello odierno hanno finito anche col rendere un servizio alla collettività, sostituendosi alle istituzioni. Un gesto, quindi, piccolo nella sua grandezza, carico di significato per i risvolti cui è connesso, ma anche di utilità pratica per la comunità che, al di là di tutto, potrà tornare a usufruire di un bene pubblico sottratto alla sporcizia, al degrado e all’indecenza. C’è, pertanto, l’altra faccia della medaglia, perché, oltre la memoria, resta il beneficio arrecato a per coloro che, già a partire da stasera, potranno tornare a riappropriarsi di uno spazio per troppo tempo negato, anche e soprattutto – è bene sottolinearlo – dal disinteresse che ha caratterizzato negli ultimi anni sia le istituzioni, nel loro complesso, che i singoli individui.
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