Immigrazione e sicurezza, il Cav: “Siamo invasi, ma il governo dov’è?”

“Sono sotto choc per quanto successo a Milano. Polizia comunale e forze dell’ordine devono lavorare con l’esercito. Siamo invasi, ma il governo dov’è?” Con questa amara constatazione, apparsa sulla sua pagina Facebook, anche il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, esprime il proprio pensiero per quanto successo a Milano.

foto di GNS

Come si ricorderà, secondo quanto riportato da numerosi organi di stampa nazionali, un gruppetto di sudamericani che viaggiavano sul treno del passante ferroviario alla fermata di Villapizzone (Milano), lungo il percorso che arriva a Expo, ha aggredito con l’uso del machete il macchinista e il capotreno. Quest’ultimo, che aveva chiesto l’esibizione dei biglietti, a causa della violenza del colpo ha subito persino la perdita del braccio. Un episodio sicuramente tragico che, accompagnato da numerosi altri avvenimenti che stanno rendendo sempre più insicura la vita di molti cittadini, dà una rappresentazione certamente non felice della sicurezza nel nostro Paese. L’ondata migratoria che sta interessando l’Italia ha sicuramente contribuito a peggiorare la situazione.

Ma, oltre al cavaliere, anche altri rappresentanti politici, peraltro di tutti gli schieramenti, hanno fatto sentire la propria voce. I toni più duri sono stati quelli del governatore della Lombardia, Roberto Maroni, che ha posto nuovamente l’accento sulla legittima difesa e, dunque, sulla possibilità di ricorrere all’uso delle armi per difendersi, e quello del governatore della Toscana, il neoeletto Enrico Rossi, che non ha trovato di meglio da fare che accusare il numero uno del Carroccio, Matteo Salvini, di essere un “razzista etnico”.

Insomma, pare che certa sinistra ancora non voglia ammettere la realtà. L’invasione che ha colpito il nostro Paese già da un po’ ha iniziato a mostrare l’altra faccia della medaglia, quella che, per intenderci, va ben oltre il pericolo scabbia. L’Europa, entità sempre più indecifrabile e contorta, dal canto suo, si defila e, slogan a parte, non decide nulla, anzi non conta nulla. Non conta nulla in tema di immigrazione, non conta nulla in merito alla crisi in Medioriente, non conta nulla addirittura nemmeno rispetto alla crisi Ucraina, terreno di scontro – questo, come gli altri del resto – tra Putin e Obama.

Ma, tornando a Silvio Berlusconi, il cavaliere non si è limitato ad auspicarsi l’intervento delle forze dell’ordine e dell’esercito, ma ha anche attaccato pesantemente il Governo e l’Europa, disapprovando l’operato del primo e l’indifferenza della seconda, sempre pronta a pretendere, invece, quando si tratta di dover ottenere qualcosa dell’Italia.

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