Invio in tempo reale delle localizzazioni di tutti gli eventi che ricadono nell’area della regione Lazio, mini Sala Sismica in diretto contatto con la Sala Sismica Nazionale dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), mappe di scuotimento per eventi sismici eccezionali o ricorrenti per le zone delle province di Frosinone, Rieti, Viterbo e per la zona Colli Albani, addestramento degli operatori dell’Agenzia Regionale di Protezione Civile. Sono alcune delle attività istituzionali previste dall’Accordo Quadro triennale per il supporto tecnico-scientifico e informativo nelle attività di Protezione Civile di competenza regionale rivolte al rischio sismico e vulcanico, siglato oggi dal direttore dell’Agenzia Regionale di Protezione Civile, Gennaro Tornatore, e dal presidente dell’INGV, Stefano Gresta. “L’accordo con l’Ingv è strategico per noi – commenta Gennaro Tornatore, direttore dell’Agenzia Regionale di Protezione Civile – perché consente di attivare in tempi rapidi la risposta del sistema regionale di protezione civile sulle emergenze di tipo sismico e vulcanico. Si potranno programmare inoltre attività di comunicazione e divulgazione dei due rischi in maniera più capillare sull’intero territorio regionale. L’Ingv – conclude Tornatore – diventa così il centro di eccellenza per il rischio sismico e vulcanico”.
“L’accordo – afferma il Presidente dell’INGV, Stefano Gresta – primo di questo tipo tra le due istituzioni, mira a rafforzare ancora di più i rapporti di collaborazione tra i due Enti, ottimizzando i canali di comunicazione e informazione sugli eventi sismici che interessano la Regione, ponendo particolare attenzione all’addestramento dei tecnici del sistema regionale di protezione civile. L’INGV – continua il Presidente Gresta – attraverso specifiche convenzioni di concerto con il Dipartimento della Protezione Civile (DPC), fornirà supporto per campagne d’informazione sul rischio sismico rivolte al mondo della scuola e per le attività di informazione dell’Agenzia sul rischio sismico e vulcanico rivolte alla società civile per aumentare le conoscenze su tali rischi, far crescere la cultura di protezione civile e promuovere le azioni di prevenzione”. Con l’Accordo-Quadro si pongono le basi per un rapporto di collaborazione istituzionale nell’ambito delle attività di prevenzione e supporto all’emergenza per la conoscenza e la gestione delle problematiche inerenti la pericolosità sismica del proprio territorio e la pericolosità vulcanica secondaria che spesso in diverse aree della regione produce fenomeni di emanazione di gas nocivi per le persone e per gli animali.
L’Accordo fra Agenzia e INGV integra e si inserisce all’interno delle linee programmatiche del rapporto che l’Istituto ha con il Dipartimento di Protezione Civile.
Scheda di approfondimento:
Tra le attività istituzionali sono di estrema utilità per la Regione:
a) L’invio in tempo reale delle localizzazione di tutti gli eventi che ricadono nell’area di interesse caratterizzati da una Magnitudo ≥ 2.1 attraverso l’invio di un SMS al Direttore dell’Agenzia, al Responsabile Tecnico-Scientifico dell’Accordo-Quadro, ai Dirigenti delle Aree di Protezione Civile, ai membri Regionali del Comitato Tecnico e la contemporanea comunicazione ufficiale dell’evento alla Sala Operativa Regionale.
b) La realizzazione, in via sperimentale, di un web service riservato alla Sala Operativa Regionale, vale a dire una mini Sala Sismica in diretto contatto con la Sala Sismica Nazionale INGV, per l’informazione in tempo reale relativa a eventi ricadenti nell’area di interesse.
c) L’invio dei comunicati contenenti l’interpretazione e l’analisi degli eventi compresi nell’area di interesse in occasione di eventi sismici con Magnitudo ≥ 4.0; tali comunicati saranno inviati alla Sala Operativa Regionale e al Responsabile Tecnico-Scientifico dell’Agenzia.
d) L’addestramento degli operatori dell’Agenzia Regionale, in particolare della Sala Operativa Regionale, al fine di assicurare la corretta lettura e interpretazione dei dati e dei comunicati relativi a eventi sismici accaduti.
e) Mappe di scuotimento per evento sismico eccezionale o ricorrente per le zone delle province di Frosinone, Rieti, Viterbo e per la zona Colli Albani che permettano in fase ordinaria di predisporre gli scenari di rischio e in fase di emergenza di conoscere l’area di danneggiamento.
Inoltre si attivano una serie di azioni nel caso in cui intervenga una emergenza o nel caso in cui l’Agenzia abbia la necessità di maggiore conoscenza su fenomeni potenziali che risultano di estrema rilevanza, che strutturano in modo definito e stabile il rapporto Regione/INGV, in passato troppo estemporaneo e che invece fa innalzare il livello di prevenzione sismica all’interno del territorio laziale:
• Attività volte al miglioramento del monitoraggio della sismicità del territorio regionale attraverso l’integrazione dei dati rilevati dalle reti di monitoraggio, valutando a tal fine anche l’eventuale necessità di installazione di nuove stazioni sul territorio regionale, da ubicare in località da concordare fra lo stesso Istituto e l’Agenzia.
• Supporto all’Agenzia nell’attività di gestione dell’emergenza anche mediante installazione di strumentazione geofisica temporanea, da allocare in area interessata da una sequenza sismica finalizzata al miglioramento della comprensione dei processi in atto.
• Attività e studi per il miglioramento delle conoscenze delle faglie attive e di eventi sismici storici che hanno interessato il territorio regionale, con studi ad hoc, per il miglioramento delle conoscenze nelle aree di bassa sismicità del territorio regionale.
• Addestramento dei tecnici della Regione e di altri tecnici del sistema regionale di protezione civile, finalizzato all’esecuzione del rilievo macrosismico e rilievo speditivo del danno in emergenza.
• Attività di supporto in materia di informazione sul rischio sismico e vulcanico per attività dell’Agenzia, in collaborazione con gli Enti Locali, rivolte alla società civile al fine di aumentare le conoscenze su tali rischi, far crescere la cultura di protezione civile e promuovere le azioni di prevenzione;
• Attività e studi per il monitoraggio geochimico delle zone vulcaniche e gas-hazard (emanazioni gassose) e attività e studi per il monitoraggio sismico e geodetico delle zone vulcaniche che rappresenta la zona di attenzione per emanazioni di CO2 nella zona di Ciampino.
• Supporto all’Agenzia per campagne d’informazione, anche congiuntamente ad altri Enti, rivolte al mondo della scuola e, più in generale, alla società civile, in aree interessate da sequenze sismiche rilevanti o a elevata pericolosità sismica, al fine di far crescere la cultura di protezione civile e aumentare le azioni di prevenzione.
Per quel che riguarda la sismicità del Lazio, si sa che la zona a pericolosità sismica più alta è quella lungo gli Appennini, dove in passato sono avvenuti terremoti che hanno causato danni ingenti lungo la fascia al confine con l’Abruzzo, mentre il resto del territorio presenta una sismicità moderata, anche se frequente, nell’area dei Colli Albani. Eventi sismici Eventi sismici che hanno interessato il territorio regionale nella storia: Nel settembre 1349 una serie di grandi terremoti colpirono l’Appennino centro-meridionale causando danni gravi e vittime nell’alto Reatino tra il Sannio, la zona di Isernia, Cassino e il Sorano, nell’Abruzzo meridionale e tra il Viterbese e l’Umbria. Danni gravissimi si ebbero a L’Aquila, Isernia, Viterbo e Sulmona, nel Frusinate (Alvito, Atina, Sora e Veroli) e nella Valle del Salto. Il terremoto fu molto forte a Roma, ove si ebbero danni diffusi e crolli. Non meno importanti furono gli eventi che nel 1703 colpirono il settore meridionale dell’Appennino umbro-marchigiano (14 gennaio) e l’Aquilano (2 febbraio), e quello di Avezzano del 13 gennaio 1915. La sequenza del 1703 produsse danni molto gravi nel Reatino e più leggeri nell’area urbana di Roma; il terremoto del 1915 produsse danni gravissimi anche nel Reatino e nel Frusinate, ove si ebbero un migliaio di vittime. Importanti sono tre terremoti che nel Seicento colpirono la zona di Amatrice (1639, MW 5.9), di Sora (1654, MW 6.3) e di Bagnoregio (1695, MW 5.7). Il terremoto del 1654 produsse gravi danni nella parte orientale della provincia di Frosinone, in particolare a Casalattico e Opi. Effetti gravi si ebbero ad Alvito, Belmonte Castello, Monte San Giovanni Campano, Pontecorvo e Sora. Le vittime furono alcune centinaia.
Comunicato stampa I.N.G.V.