La scorsa settimana il Consiglio Comunale di Reggio Calabria ha approvato il consuntivo 2014 con un disavanzo pari ad 87 milioni di €uro. Ognuno vede che anche la Sinistra, dopo i Kommissari e la Corte dei Conti, ha certificato la veridicità insita nell’agire della Giunta Arena, vittima sacrificale immolata sull’altare di uno Stato rivelatosi per Reggio ipocrita e patrigno in tante sue articolazioni. Andando oltre il dato contabile, che ha enorme rilievo, balza all’occhio che quella sul fantomatico buco di 679 milioni di €uro era una bufala di dimensioni planetarie, partorita da bislacchi cattedratici ed amplificata da megafoni mediatici, gli uni e gli altri, oggi, prigionieri di un improvviso silenzio comunque sin troppo eloquente. In attesa di prendere atto che un sussulto di dignità professionale possa interessare gli operatori dell’informazione locale, i cui “servigi” furono l’arma impropria in mano a chi nell’ombra attendeva che il banco saltasse, come in effetti sarebbe poi avvenuto su vari livelli, è inevitabile porre in rilievo l’ennesima contraddizione della Sinistra che oggi si ritrova al governo della città per grazia ricevuta. Che il disavanzo sia stato certificato in ragione di 87 milioni dall’amministrazione comunale venuta fuori dalle urne il 26 ottobre 2014, equivale a dire che il giovane Sindaco Falcomatá ha clamorosamente smentito e smontato il cavallo di battaglia del cognato D. Naccari Carlizzi. Un significativo passo verso la Svolta, per sancire una pax familiare. Soprattutto quando c’è da “governare”. E poco importa se tutto ciò equivale ad un clic sul tasto reset che cancellerà linearità e coerenza politica.
Oreste Romeo, Responsabile rapporti con l’Informazione Reggio Futura