La sanità calabrese è a rischio. Dopo i recenti necessari sacrifici effettuati durante il governo del’ex-governatore Scopelliti ma imposti dallo Stato e dalla situazione di completa devastazione del settore ereditata dall’era Loiero. Oggi grazie a quei sacrifici è stato possibile una piccola diminuzione delle tasse della quale ha giovato l’amministrazione Oliverio che però sta facendo preoccupare i calabresi in quanto pare impegnarsi molto poco per continuare quel processo di miglioramento intrapreso anzi i primi segnali sono di natura inversa ed il rischio palpabile è quello di tornare a sprechi ed inefficienze. Pensare che in soli due anni e poco più Scopelliti aveva ottenuto dal Ministero lo sblocco del turn over proprio in considerazione dei risultati ottenuti in termini di risanamento del comparto. Sblocco che significava 76 assunzioni a tempo indeterminato di personale sanitario. La situazione oggi è alquanto diversa la Calabria di Oliverio, in carica da circa 7 mesi, non ha ancora una giunta completa e non ne si capisce perché. La sanità invece è l’unico settore in cui il governatore ha agito, effettuando una serie di nomine che però stridono inequivocabilmente con le leggi dello stato, più precisamente con l’art.8 del decreto legislativo n. 39 del 2013 specifichi che: “gli incarichi apicali in ambito sanitario non possono essere conferiti a coloro che nei cinque anni precedenti siano stati candidati in elezioni europee, nazionali, regionali e locali, in collegi elettorali che comprendano il territorio della ASL” oppure la circolare ministeriale firmata dalla Madia che vieta “di conferire incarichi pubblici dirigenziali ai dipendenti collocati in quiescenza impedendo che gli incarichi di vertice siano occupati da dipendenti più giovani”. A Reggio si vocifera già, negli ambienti medici, su i possibili nuovi primari dell’Ospedale e se i nomi uditi saranno confermati dalle nomine probabilmente non sarà stato valutato il curriculum vitae professionale ma bensì quello politico. C’è chi già se ne vanta in giro… e i concorsi non sono nemmeno stati banditi. E’ auspicabile invece che si proceda per meriti e qualifiche al fine di garantire un buon livello sanitario a tutti i cittadini.