Il rettore dell’Università di Messina, Pietro Navarra, ha deciso di farne una questione di diritti e, sulla scia di quanto fatto da pochissimi altri atenei come Padova, Torino, Napoli e Bari, ha espresso il proprio plauso rispetto alla delibera del Senato Accademico che ha approvato il rilascio del doppio libretto al fine di “garantire agli studenti e alle studentesse transgender iscritti/e presso l’Ateneo che, tramite il doppio libretto concorde con l’identità di genere da essi/e percepita, possano godere della serenità e del benessere psicologico necessari per un proficuo svolgimento dei loro studi”.
Questo è quanto si legge nel comunicato N° 192 del 1 giugno 2015 dell’Università di Messina, all’interno del quale si precisa ulteriormente che “il Dipartimento Servizi didattici, ricerca e alta formazione, ha istruito la pratica mettendo in risalto, oltre ai principi giuridici, la necessità di risolvere il disagio che lo/a studente/ssa in via di transizione di genere deve affrontare per l’evidente contrasto tra il suo aspetto esteriore e il suo nome, che emerge in ogni occasione di confronto con i colleghi”. Secondo quanto riportato, inoltre, sarebbe stato espresso parere favorevole anche dal Garante degli Studenti, avv. Francesco Olivo. Da quanto emerge, pertanto, l’obiettivo sarebbe quello di risolvere il disagio che uno studente, in via di “transizione di genere”, potrebbe provare a causa della sua “conclamata disforia di genere”.
LUniversità si doterà, pertanto, di due libretti da consegnare allo/a studente/essa che dovesse farne richiesta, il primo conterrà i dati anagrafici in conformità a quanto corrispondente al registro dello Stato Civile, destinato a essere archiviato presso la Segreteria dell’Università; il secondo conterrà le informazioni riguardanti l’identità psico-fisica e potrà essere utilizzato per tutte le procedure universitarie.