Gli scrutini non sono ancora completi e le percentuali sono soggette a mutamenti interessanti, ma si stanno già delineando i risultati definitivi di queste elezioni regionali.
Liguria e Veneto
Il centrodestra ottiene con certezza due regioni, strappando con l’azzurro Giovanni Toti la Liguria al centrosinistra, indebolito dopo la defezione dell’ala radicale che ha presentato un proprio candidato (Luca Postorino) e confermando il leghista Luca Zaia alla guida del Veneto con un risultato unico e (quasi) clamoroso che vede, al momento, il governatore uscente toccare quota 51% doppiando la candidata pd Alessandra Moretti (ferma al 24). Zaia, dunque, non ha risentito dello strappo dell’ex Flavio Tosi. Il sindaco di Verona, appoggiato dal Nuovo centro destra, si aggira attorno al 10%. In Liguria, l’antagonista di Toti, Raffaella Paita, non arriva al 26%.
Toscana, Puglia e Marche
Un risultato altrettanto schiacciante è quello conseguito dai tre candidati del centrosinistra in Toscana, Puglia e Marche – Rossi, Emiliano e Ceriscioli – che per adesso si attestano, rispettivamente, al 48%, 48% e 41,4. I loro diretti antagonisti – Borghi, Schittulli e Maggi – fanno, invece, registrare il 20%, il 14,5% e il 22%. In Puglia, tuttavia, le condizioni del centrodestra erano particolarmente critiche, giacché, in realtà, le coalizioni di centrodestra erano (e sono) due, quella di Schittulli (sostenuto da Fitto e da Fratelli d’Italia) e quella di Adriana Poli Bortone (appoggiata da Forza Italia e Noi con Salvini) al 15,5%.
Umbria e Campania
L’Umbria, che in un primo momento sembrava andare nella direzione del centrodestra, sembrerebbe restare nella mani del centrosinistra. Catiuscia Marini è al 42,5% contro il 39,3% di Claudio Ricci. In Campania, infine, v’è da dire che le operazioni stanno procedendo con una certa lentezza e, se da un lato, i dati del Ministero dell’Interno danno in vantaggio il candidato di centrodestra, Stefano Caldoro (38,69%), su quello del centrosinistra, Vincenzo De Luca (37,59), dall’altro, i sondaggi, ipotizzando il voto di Salerno a favore dell’ex sindaco “dem”, inducono a parlare di possibile vittoria del democratico. Probabilmente sapremo l’esito soltanto alla fine.
Queste elezioni regionali, almeno rispetto al quadro che si sta lentamente delineando, oltre a rappresentare un preoccupante campanello d’allarme per il Pd, che non convince e perde la Liguria, hanno sancito un’affermazione decisiva, rappresentata dalla Lega nord, che influenzerà i futuri equilibri all’interno del centrodestra, e il ritorno del Movimento cinque stelle che, dopo la brusca frenata delle europee, in queste regionali è diventato il primo partito in diverse regioni, tra cui la Liguria (25,51%) e la Campania (20,05%).