31\05\2015 – di Fabrizio Condemi – Si! Vince sempre lui. Come dire di no? Questa vittoria storica al San Filippo di Messina, vinta in 9 contro 11, con il tecnico anche lui negli spogliatoi dopo il rosso rimediato negli spogliatoi per la rissa all’intervallo, c’era tutto perché il 30/05/2015 diventasse il giorno più nero di un’annata storta, sbagliata, nata male che stava per finire peggio…, invece poi capita che così, dal nulla, un giovane sloveno, Urban Zibert, al minuto 86 scodella una palla verso l’area da una punizione sulla tre quarti, guadagnata durante l’assedio giallo-rosso, mentre tutto avrebbe suggerito di giocarla verso il corner per mangiare qualche istante prezioso, lui no, la mette a centro area dove Balestrieri (che pare aveva già trovato l’accordo col Messina prima di accasarsi a Reggio per non si sa quale scherzo del destino) spizza la palla di testa che si infila nel sette alle spalle del portiere giallo-rosso, proprio sotto la curva amaranto. Gol! Gol! Gol!!!! Messina-Reggina 0-1!. APOTEOSI, GODURIA, GIOIA INFINITA! Ecco che, sebbene siano passati quasi quindici minuti dopo il gol per il non gioco dovuto alle risse in campo e alle intemperanze dei tifosi peloritani sugli spalti, al triplice fischio parte una festa che nessuno aveva preparato, nessuno si poteva immaginare, nessuno poteva azzardarsi solo a sognarla. Solo un paio di settimane prima infatti la Reggina era retrocessa per una assurda decisione del procuratore Palazzi (ma cosa si aspetta a sollevarlo dall’incarico? Il calcio sarà malato ma lui, solo il suo ufficio, ha procurato più difficoltà al campionato di qualsiasi crisi finanziaria) che dava un assurdo -12 alla compagine amaranto facendole incontrare la sua diretta avversaria per la permanenza in Lega Pro (il Savoia) da retrocessa matematicamente (allora finì 1-1). Nessuno poteva immaginare la possibilità di giocarsi i play-out e nessuno poteva tanto meno sperare nella salvezza e, soprattutto, nessuno poteva sognare una salvezza così drammatica e speciale, nata nel modo migliore ipotizzabile, contro ed in casa dell'”odiata” Messina a pochi minuti dalla fine e sotto di un uomo per tutto il secondo tempo. Si! Alla fine vince sempre il nostro presidente. Nell’anno più scialbo, più brutto, ricco di errori tanto tecnici, che ci hanno regalato in stagione 21 sconfitte e 59 gol subiti, quanto di gestione, con il sali-scendi di penalizzazioni e con il va-e-vieni dalle aule dei tribunali, il presidente Lillo Foti, divincolandosi dalle morse del Tribunale Fallimentare, espandendo le sue mire dall’altra parte del mondo, è riuscito a dare le chiavi della squadra ad un perno amaranto (il grande Giacomo Tedesco) e a donarci una giornata storica e una salvezza memorabile, richiamando per le strade migliaia di reggini, rendendoli ORGOGLIOSI non solo della insperata salvezza ai danni dei cugini peloritani ma rendendoli orgogliosi di essere di Reggio dopo anni di vessazioni politiche e sportive. Reggio resta tra i professionisti e, 3 km più in là, dall’altra parte dello stretto, il Messina scende tra i dilettanti, questo è il verdetto della stagione. Alla fine vince sempre lui, chiamatela anche fortuna ma… la fortuna sceglie sempre e da sempre di stare con gli audaci, con chi si immola rischiando il tutto per tutto. E alla fine ha vinto ancora lui ma, per chi come noi AMA la Reggina ed è orgoglioso di essere di Reggio, si può dire che alla fine… Vinciamo sempre Noi!!!
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