“Affacciato sullo Stretto, attento e silenzioso guardiano, costruito a forma di nave come se fosse saltato fuori dal mare che gli fa da sfondo, per poi adagiarsi comodamente sull’altura rocciosa che da secoli lo ospita, il Castello di Santo Niceto custodisce una storia importante, che merita di essere conservata e conosciuta”. Con queste parole ha esordito il vicepresidente della Provincia, Giovanni Verduci, alla conferenza stampa indetta per presentare gli interventi volti a promuovere l’antica fortezza di Motta San Giovanni. Conservazione, quindi, con i lavori di consolidamento consegnati la settimana scorsa, per un importo complessivo pari a duecentodiecimila euro (finanziato con fondi di Bilancio dell’Ente), che interesseranno le strutture superstiti degli edifici “Palazzo Nord con torre annessa e Chiesa”. “Sono lavori importanti – ha spiegato Verduci – che consentiranno di rendere ancora più sicuro un luogo che sta diventando meta di numerosi turisti ed appassionati. Grazie al coinvolgimento e al dinamismo delle varie realtà associative presenti a Motta – ha poi concluso – Santo Niceto ha già raggiungo risultati importanti che, con l’aiuto di tutti, potranno solo migliorare”. Conservazione, quindi, ma anche promozione con la presentazione del volume “Santo Niceto – La storia del restauro” della professoressa Francesca Martorano, presente alla conferenza. “A questo sito ho dedicato numerosi studi, che coprono ormai un venticinquennio – ha dichiarato l’esperta autrice – Ho ritenuto importante ritornare sull’argomento perché i suoi ruderi imponenti sono stati oggetto di interventi di consolidamento. Il volume, dopo una prima parte dedicata alla presentazione storica della fortificazione e dell’ampio territorio ad essa sottoposto, presenta gli esiti degli importanti e impegnativi restauri che, nell’ultimo decennio, hanno recuperato quasi totalmente l’integrità della fortificazione di Santo Niceto. L’attività che la Provincia ha intrapreso – ha poi concluso la professoressa Martorano – è meritoria perché dimostra una non comune sensibilità e capacità di comprendere il ruolo che il Castello può assumere nel panorama culturale, quindi turistico, dell’Italia intera”. La conferenza è stata poi conclusa dal presidente Giuseppe Raffa, orgoglioso per l’ottimo lavoro fatto dagli uffici provinciali a favore dello sviluppo del comprensorio reggino. “Concreti e tangibili – ha dichiarato il presidente – sono gli interventi messi in campo dall’Amministrazione provinciale per recuperare quanto di buono e bello il nostro territorio offre. L’antica fortificazione suscita ancora oggi curiosità e mistero ed è per noi il simbolo di un’identità sociale e antropologica che si tramanda da secoli. Ben vengano, quindi, i lavori di consolidamento che renderanno più sicuro, e quindi più fruibile, il sito. Altrettanto importante è l’opera della professoressa Francesca Martorano. Un libro – ha poi concluso – è sempre un importante mezzo di collegamento tra passato e presente per aiutarci a riflettere sui cambiamenti socio-culturali che, nel corso dei secoli, hanno interessato la nostra comunità”.
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