Cdx, il Cav: “Primarie non servono”. Salvini: “No a eredi e dinastie”

lega forza italia22\05\2015 – L’Intesa con Lega in occasione delle imminenti regionali è stata un tassello importante per costruire un’alternativa credibile alla colazione di centrosinistra. Silvio Berlusconi ne è consapevole come è consapevole del prolungato momento di difficoltà che sta attraversando Forza Italia che non solo continua a perdere a perdere pezzi ma anche consenso popolare. Non è necessario sottolineare i più che deludenti risultati delle elezioni comunali in Trentino per percepire i malumori di casa forzista, ma al momento di cattiva saluta sta lentamente affiancandosi anche la consapevolezza che gli errori passati – sia strategici che, probabilmente, di mutamento di alcuni importanti punti programmatici – stanno iniziando a pesare sulle già precarie fondamenta del partito (ri)nato dalla dissoluzione del Pdl.

Quell’intesa, pertanto, in qualche modo è da considerarsi addirittura necessaria per evitare che il Carroccio continui a drenare i voti moderati sommandoli a quelli di protesta. Ma è lo stesso Berlusconi a lasciar intendere che il percorso intrapreso non è sufficiente e, comunque, potrebbe andar bene soltanto in un’ottica di coalizione di centrodestra, perché – secondo il Cavaliere – il passo successivo deve consistere nella (ri)costruzione della casa dei moderati. “Non è con una destra, che si pone in una dimensione provocatoria rispetto ai governi, che si riesce a catturare il consenso sufficiente a governare”. Questa è, in poche e chiare parole, la tesi del numero uno del centrodestra italiano, riportata da “ilGiornale”, con riferimento alla giornata napoletana organizzata per sostenere il candidato alla guida della Regione, Stefano Caldoro.

Difficile azzardare conclusioni rispetto ai contenuti della proposta che il Cav è in procinto di lanciare. Dovrebbe trattarsi di un nuovo soggetto politico che consenta di superare i limiti e gli errori commessi da Forza Italia 2.0, ma se consisterà in un movimento moderato sulla stessa scia della tradizione italiana dei conservatori, piuttosto che su quella, poco esplorata, dei repubblicani statunitensi, è troppo presto per dirlo. Secondo quanto si legge ancora su “ilGiornale”, si tratterà di un “un ressemblement di moderati dove lo spazio venga lasciato solo a persone che vengano dal mondo delle imprese, del lavoro, del volontariato e della cultura”, con l’esclusione di “quei protagonisti della politica che hanno dimostrato di agire solo per il loro tornaconto”. Niente destra stile “Le Pen”, pertanto, giacché sebbene abbia fatto “passi avanti nei risultati elettorali ma non ha mai conquistato posizioni di governo”.

Il Cav, tuttavia, chiude anche all’ipotesi primarie: “Non servono” e “sono manipolabilissime”. Poco dopo arriva la replica del leader della Lega, Salvini: “Non ci sono eredi e dinastie ma cittadini che dovranno scegliere il programma e i candidati per sfidare Renzi. Non penso ci sia un diritto di sangue”.

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About the Author: Luigi Iacopino