La diminuzione delle aliquote Irpef per l’anno di imposta 2015 è il frutto dell’oculata gestione nel settore sanitario dell’amministrazione regionale guidata da Scopelliti. Il centrodestra, infatti, nonostante avesse ereditato un deficit sanitario vertiginoso (250 milioni di euro nel 2009), ha scelto di adottare politiche rigorose ma quanto mai inevitabili al fine di razionalizzare spese e debito in un comparto, quello sanitario, che nei venti anni precedenti aveva rappresentato il vero cono d’ombra delle politiche regionali. La razionalizzazione attuata nello scorso quinquennio, invece, ci ha permesso di ridurre il disavanzo a circa 30 milioni di euro nel 2013, arrivando sostanzialmente al pareggio nel 2014. Sforzi che oggi premiano le azioni di una classe dirigente caparbia nel voler raggiungere gli obiettivi prefissati. Sono questi i numeri che permettono oggi alla Regione Calabria di non applicare la maggiorazione dello 0,3% dando un minimo di respiro alle già asfittiche casse delle famiglie calabresi, in un momento in cui il Governo Renzi – a fronte di 80 euro elargiti a pochi – tartassa gli italiani con aumenti di ogni tipo, che spesso “passano in sordina”. L’onestà intellettuale, dunque, non alberga nelle stanze degli esponenti del centrosinistra che anzi, come da costume proprio, hanno cercato di spacciare la notizia (più che positiva) fornita dalla Cgia di Mestre come un successo da ricondurre alla giunta Oliverio. Nulla di più falso. Questo risparmio è stato possibile solo ed esclusivamente grazie alle politiche sanitarie portate avanti da Scopelliti e dalla vecchia giunta regionale, una Giunta che non ha potuto portare a termine la propria legislatura ma la cui lungimiranza nelle scelte e nelle decisioni continua ad emergere anche a distanza di mesi. Insomma tra l’immobilismo imbarazzante che sta contraddistinguendo l’azione “oliveriana” e il dinamismo progettuale e programmatico della gestione del centrodestra, si evidenziano enormi differenze che, probabilmente, iniziano a far riflettere anche chi, per giochi oscuri e interessi privati, ha pressato e agito per ottenere dei risultati che, ad oggi, penalizzano i calabresi.
Daniele Romeo