Dopo la “sommossa” delle associazioni di categoria dovuta alla sospensione da Presidente della Camera di Commercio di Reggio Calabria del dottor Lucio Dattola, abbiamo chiesto di incontrarlo, per avere delle delucidazioni al riguardo, e lui come sempre accade ci ha ricevuti con la massima cordialità e disponibilità. Abbiamo quindi formulato alcune domande che consentano anche a chi non è addentro alla vicenda di capire bene l’argomento.
Le motivazioni che hanno indotto il T.A.R. ad invalidare la sua elezione ?
La mia elezione nasce come 4° mandato elettivo, procedura consentita da una norma che ha fatto si che prima della mia siano avvenute in Italia oltre dieci elezioni di Presidenti di Camere di Commercio, sempre per il quarto mandato, di sedi sicuramente prestigiose come quella di Milano, Pisa, non ultima anche quella riguardante il Presidente Nazionale di Unioncamere. Ribadisco elezioni e non nomine. Si viene eletti Presidenti da tutte le associazioni di categoria, dalla consulta dei liberi professionisti, dai sindacati, dai consumatori, dal mondo della cooperazione. Sostanzialmente, tutte le espressioni del mondo produttivo eleggono il Presidente. Il T.A.R. sostanzialmente non ha bocciato la rielezione di Lucio Dattola, bensì la norma che consente il quarto mandato. Non è stata, quindi, una bocciatura ad personam, bensì è stata cassata una norma che il T.A.R. di Reggio ritiene illegittima. La vicenda ha suscitato molto clamore in Italia, perché chiaramente riguarda tante altre Camere, oltre quella di Reggio. In questi casi, io non sono un avvocato o un giudice, non mi permetto di giudicare una sentenza, la accetto come è giusto che sia, ma andremo a ricorrere al livello successivo, quello ultimo, per verificare se questa sentenza è condivisibile o va annullata. Vedremo quello che succederà… ce lo dirà il Consiglio di Stato.
Come si ripercuote questa decisione, seppur provvisoria, sul delicato sistema produttivo delle imprese reggine?
E’ chiaro che questa decisione blocca un sistema delicatissimo che è quello delle attività produttive a Reggio e nella sua provincia. La Camera di Commercio di Reggio Calabria è ente pubblico che, non solamente rappresenta 56.000 aziende ma presenta ogni anno qualcosa come 15 bandi economici, che per le imprese sono assolutamente necessari. La mancanza della presidenza crea una fase di completo stallo all’interno della Camera di Commercio. Questo è un bel problema oggettivo perché i tanti bandi, per fare qualche esempio da quello della videosorveglianza a quello dei confidi come procederanno? La Camera di Commercio di Reggio investe ogni anno dai 3 ai 5 milioni di euro sul mercato reggino. In questi 15 anni la Camera di Commercio è sempre stata considerata un ente pubblico di assoluta “specchiatezza” morale, di assoluta trasparenza e di totale rispetto della legalità. La nostra Camera di Commercio ha una solidità economica che probabilmente nessun altro ente ha, non in Calabria, ma nel Meridione d’Italia. Questo è il frutto di un’ottima amministrazione ripeto, non mia, o forse anche mia, ma sopratutto della Giunta e del Consiglio Camerale. Siamo riusciti infatti a risollevare un ente pubblico che aveva enormi problemi e siamo riusciti a riportarlo, con meccanismi di assoluta trasparenza, ad essere un punto di riferimento per tutto il Sud Italia. Alla nostra Camera si appoggiano anche le Camere siciliane e tante Camere calabresi, perché abbiamo creato dei bandi e delle procedure veramente vincenti ed innovative. I nostri bilanci sono pubblici, e quindi si sa che in banca abbiamo decine di milioni di euro, frutto di economie, di buona e oculata gestione e assoluta mancanza di sprechi. Noi abbiamo, 6 anni fa, rottamato le auto blu, senza per questo mettere i manifesti. La Camera di Commercio ha una sola macchina ad uso promiscuo, perché non abbiamo bisogno di macchine blu, non ne ha bisogno né il Presidente e non ne hanno bisogno i componenti di Giunta. Non abbiamo mai dato consulenze ad esterni né distribuito cadeaux agli amici. In questo Ente le fotocopie, da quattro anni, le facciamo fronte-retro per risparmiare la carta. E voglio dare atto alla Giunta e a tutto il Consiglio Camerale di essere stati loro i promotori ed i convinti sostenitori di questo modo di operare. Questa è sana amministrazione o meglio quella del buon padre di famiglia. La cosa che più mi spiace, e lo voglio sottolineare, è che si è, purtroppo, incrinato quel rapporto di assoluta unità d’intenti che c’è stato, negli ultimi 15 anni, tra tutte le associazioni di categoria, perché in questo caso, sostanzialmente, un’unica associazione di categoria si è messa contro tutti gli altri. Confindustria ha fatto un ricorso facendo decadere gli Organi della Camera. Io non vorrei che questa divisione in atto sia insanabile, perché nessuno ha condiviso questa presa di posizione univoca, fatta contro tutti non solo contro Lucio Dattola. Se qualcuno avesse voluto la presidenza, si poteva tranquillamente candidare così come l’ho fatto io. Qui invece è stata fatta una battaglia contro tutto il mondo produttivo reggino. Perché?Non riesco ad immaginarlo: mi amareggia solo constatare l’aggiunta di ulteriori lacerazioni in un assetto sociale come quello reggino già fortemente disgregato.
Può essere stato il “frutto” di un attacco politico?
Non lo credo assolutamente, anche perché all’interno della Camera di Commercio non si è mai fatta politica, a nessun livello, intorno al nostro tavolo sono espresse tutte le tendenze politiche, anzi forse è più presente la sinistra …
Bramosia di potere?
Non lo voglio credere, e se fosse per questo si è sbagliata strategia anche perché comunque si dovrà andare a nuove elezioni. Lucio Dattola passa, tutti passiamo in questa vita, sono stato 22 anni nella Reggina Calcio, ma ad un certo punto, ho capito, che me ne dovevo andare pur essendo il mio cuore (era l’ultimo anno della serie A il 2008) decisamente amaranto. Ho dimostrato stando alla Camera di non avere alcun attaccamento alla poltrona: negli ultimi sei mesi mi sono dimesso di mia volontà da Presidente dell’Azienda Speciale Informa, da Presidente della Stazione Sperimentale delle Essenze, da Presidente dell’Unione Regionale Calabrese. Mi son dimesso io, senza che nessuno me lo avesse chiesto. Mi piace sottolineare che in tutti questi anni su questo ente mai ci sia stata una chiacchiera, mai una nube, abbiamo gestito nella massima trasparenza centinaia e centinaia di milioni di euro senza mai incorrere in problemi di alcun tipo. Mai nessuno si è permesso di dire qualcosa sui 28 Consiglieri Camerali o sul Presidente che insieme hanno guidato la Camera di Commercio. Questo è il nostro “piccolo” punto d’orgoglio!
Fabrizio Pace