L’esecutivo, usando i soliti paroloni e le solite frasi a mo’ di slogan, vuole mettere in risalto un’idea che di certo non è male, che molti governi hanno affrontato ma che mai nessuno ha portato a termine, lo stop ai vitalizi per i parlamentari condannati. Il problema stà che ad ogni passaggio in una delle commissioni tutto viene “denaturato” e “travisato” fino ad arrivare solamente virtualmente allo stop dei vitalizi, ma con una maglia talmente stretta che pochissimi ne subiranno le conseguenze e in molti verranno ignorati.
A causa di ciò Il Movimento cinque stelle in un incontro con il presidente del Senato Grasso chiede quattro modifiche al provvedimento che ritiene un “compromesso al ribasso”.
Gli uffici stampa del movimento dichiarano : “l ultima bozza di delibera, venuta fuori dopo l’incontro la scorsa settimana fra Grasso, Boldrini e i rappresentanti del Partito Democratico risulta essere solo un compromesso a estremo ribasso che agisce su una strettissima cerchia di ex parlamentari, mentre garantisce il vitalizio vita natural durante a tutti gli altri; Non ha senso che un cittadino non può essere eleggibile, in applicazione della legge Severino, se ha riportato una determinata condanna mentre se la stessa condanna la riceve mentre è parlamentare gli spetta pure il vitalizio. Per questi motivi si chiederà di intervenire per: includere nelle cause di abolizione del vitalizio anche chi è stato condannato per reati punibili con un massimo di pena di 4 anni come previsto nella bozza originaria di delibera Bottici-Grasso (e non 6), oltre che per abuso d’ufficio; escludere la riabilitazione come causa di ripristino del vitalizio; escludere la reversibilità del vitalizio in caso di decesso”.
Da parte di NCD per voce di Cicchitto l’opinione è esattamente all’opposto del M5S e suggerisce un’ipotesi di incostituzionalità, opinione presa al balzo da FI che rammenta la possibilità che una decisione del genere possa rivoltarsi contro il parlamento ed i cittadini stessi.
IDV al contrario sostiene la cancellazione di “questa vergogna”, come la definiscono loro, e la Lega, giocandosi la “briscola” ha depositato agli uffici di presidenza di Camera e Senato una proposta per l’abolizione per tutti i parlamentari, non solo per i condannati, di ogni tipo di vitalizio o pensione.
Intanto torna a far parlare di se l’ex Premier Silvio Berlusconi il quale avvicinandosi le regionali sottolinea l’intenzione a far capire agli elettori non di sinistra che non si può andare avanti così. Gli italiani dal 1948 ad oggi non hanno mai imparato a votare riportando in auge un suo vecchio disegno quello di costruire, o creare, un unico partito che racchiuda tutte le frange della destra, una specie di Partito Repubblicano. Berlusconi dichiara la sua voglia e convinzione di tornare in campo ed il debutto sarà a Genova sabato mattina con Giovanni Toti, poi in agenda ci sarebbe un mini tour in Puglia per sostenere Adriana Poli Bortone. Nulla però ancora di definito visto che la Regione rappresenta un vero e proprio campo minato per Fi dopo la spaccatura con Raffaele Fitto, padrone di casa e kingmaker di Francesco Schittulli, altro candidato alla presidenza.
Il Cav. Fa trasparire la sua convinzione che la legislatura non arrivi fino al 2018, ed in caso di elezioni anticipate, con l’Italicum ormai legge, l’unico modo per sperare di poter arrivare al ballottaggio è quello di creare un unica lista in cui a fare da traino sia lo stesso Berlusconi, avendo riottenuto la piena riabilitazione e la possibilità di rientrare in gioco grazie ad una una sentenza favorevole della corte europea di Strasburgo.