Colpo di scena? Si o, forse, no. Sta di fatto che i leader dei Paesi membri dell’Unione Europea, riunitisi a Bruxelles, hanno iniziato a discutere una nuova strategia per affrontare la drammatica crisi delle ondate migratorie provenienti dal nord Africa. Con buona pace del politicamente corretto, del buonismo di circostanza e di certa cultura ipocrita, quella che fino a qualche giorno fa era considerata una proposta razzista, xenofoba e fascista, adesso viene magicamente rivalutata.
I due ambiti di intervento
Sono due, nello specifico, gli ambiti presi concretamente in esame, come riportato da Tgcom24. Il primo riguarda l’identificazione, la cattura e la distruzione dei barconi prima che siano usati dai trafficanti; il secondo, invece, le operazioni di sicurezza e difesa. Il tutto rafforzato dalla previsione di un potenziamento delle operazioni “Triton” e “Poseidon”, “raddoppiando le risorse per il 2015 e 2016”. La soluzione, in origine difesa in Italia soltanto dal leader leghista, Matteo Salvini, e dal Presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, non sembra quindi fare più paura.
Il problema degli scafisti
In quest’ottica, non c’è dubbio che uno dei problemi che necessitano interventi anche drastici è quello degli scafisti. Secondo quanto diffuso qualche giorno fa dal Ministro dell’Interno, Angelino Alfano, “con i 24 fermati questa notte (19/20 aprile ndr), sono mille, infatti, gli scafisti/schiavisti arrestati in Italia”. “Quando l’Italia può fare, fa – ha continuato il leader del Nuovo centrodestra – L’Europa faccia ciò che deve, oppure metta l’Italia nelle condizioni di fare e l’Italia saprà fare. Ci vuole un’azione immediata, energica e risolutiva. Noi siamo pronti”. Lo stesso Alfano si è quindi detto favorevole all’ipotesi di affondare i barconi degli scafisti prima che partano. Un missione, se cosi la si può definire, molto delicata, rispetto alla quale sarà necessario operare su autorizzazione delle Nazioni Unite.
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