Erano in molti ad aspettare un pronunciamento ufficiale della Chiesa cattolica reggina in merito alla questione del registro delle unioni civili a Reggio Calabria. Un’attesa per alcuni piena di speranze, per altri piena di timori e si può stimare che entrambe le due aspettative non siano state deluse. In una lunga intervista uscita sul numero di questa settimana dell’Avvenire di Calabria, e disponibile anche sul sito ufficiale della diocesi Reggio-Bova, il vescovo Morosini parla di Famiglia naturale, condanna l’ideologia gender e disapprova le unioni civili proposte dall’amministrazione comunale. In particolare, alla domanda sulle unioni civili risponde che “è un’iniziativa inutile che non ha funzionato da nessuna parte. […] Il voler affrettare i tempi è solo per obiettivi ideologici perché di fatto, questo registro delle unioni civili non serve a niente.” Una bocciatura, quindi, senza appello da parte della Chiesa reggina. Dopo tutto era una bocciatura già annunciata e di cui si attendeva solo un pronunciamento ufficiale. Infatti, già mons. Galantino, segretario generale della CEI, ad inizio anno in un’intervista per Radio Vaticana si era espresso duramente dicendo che “Quella delle unioni civili si pone su un altro piano (rispetto all’ideologia gender, nda): lì, noi abbiamo la confusione tra diritti individuali, che sono diritti sacrosanti, e il voler far passare questi diritti individuali come la strada che porta poi alla realizzazione del bene comune. E qui non ci siamo! Non ci siamo per tanti motivi. Intanto perché stiamo parlando di una realtà, quella della famiglia – fondata sul matrimonio di padre e madre, e figli – che tanto per cominciare è garantita dalla Costituzione: e allora chiunque fa passi che vanno avanti o al lato di questa realtà, cercando di scardinare dall’interno, a mio parere realizza una sorta di “bullismo costituzionale”. Più grave è quando questo viene fatto da coloro i quali dovrebbero essere, all’interno della struttura pubblica, garanti della Costituzione”. A fine marzo sempre Galantino torna sulla questione e tuona definendo le unioni civili “una forzatura ideologica”. La Chiesa italiana ha, quindi, da sempre una posizione precisa e di netta condanna delle unioni civili. Una posizione che coerentemente anche la Chiesa reggina aveva anticipato in audizione martedì 14 aprile presso la Commissione comunale ‘Statuto e Regolamenti’ ed in cui la delegata diocesana, la dott.ssa Megali, ha bollato come inutile ed ideologico questo registro delle unioni civili.
A questo punto c’è da chiedersi come si comporterà la componente della maggioranza di centro sinistra che si dichiara cattolica: seguirà coerentemente con la propria fede religiosa l’indicazione della Chiesa o ubbidirà al diktat del suo sindaco? Lo stesso sindaco che ha votato la mozione per la famiglia naturale e che questa estate darà vita ad una nuova famiglia convolando a nozze secondo rito di Santa Madre Chiesa…
Luca Taveri