Mentre la città sembra non voler più uscire dall’emergenza immondizia, mentre le strade cittadine continuano a fare le fortune dei gommisti, mentre i servizi minimi restano ancora un traguardo di civiltà lontano da raggiungere, la nuova amministrazione lavora! Lavora… per istituire un registro per le unioni civili che, se approvato, resterà solo un atto simbolico in quanto illegale e quindi privo di alcun effetto giuridico. C’è da chiedersi come mai questa maggioranza comunale, che succede ad un periodo di commissariamento per “contiguità mafiosa” e che ha fatto della legalità e della trasparenza dei cavalli di battaglia nella sua campagna elettorale, ora si intestardisce per approvare un provvedimento illegale e totalmente inutile per la città di Reggio che, evidentemente, ha altre urgenze ed esigenze. Se si considera anche che il Parlamento nazionale sta discutendo proprio una legge sulle unioni civili sulla base del ddl Cirinnà (PD), appare ancora più evidente l’inutilità di questo impegno, a carico del contribuente reggino, della nuova amministrazione comunale.Nell’attesa di capire perché il neo sindaco, dopo aver votato lui stesso una mozione a difesa della famiglia naturale, si sia così incaponito nel voler approvare questo illegittimo registro delle unioni civili, la Commissione Permanente Statuto e Regolamenti del Comune di Reggio Calabria in merito sta procedendo ad una serie di audizioni per ascoltare le diverse opinioni di varie realtà sociali della città. Un’iniziativa lodevole perché coinvolge la cittadinanza in prima persona in un dibattito allargato su una questione etica e molto delicata. Ma la democrazia non può essere presentata solo sul piano formale, deve essere anche sostanza. A ben guardare, però, anche sul piano formale sono da rilevare molte contraddizioni. Intanto sembra non esserci un calendario definito per queste audizioni, nessuno sa quanto durano, nessuno sa chi ha fatto richiesta di essere ascoltato, nessuno sa chi è stato convocato, nessuno sa quando scade il termine per presentare domanda di audizione, ma a tutti si fa molta fretta. Le associazioni vengono “convocate” esclusivamente con una telefonata. Nulla di scritto. E se qualcuno in quel momento non può rispondere? E chi garantisce che queste convocazioni siano state realmente fatte? Ma non è nemmeno questa la cosa più grave. Al momento pare non esista una bozza del testo che regolamenterà il registro delle unioni civili, se approvato. Su quale base, quindi, vengono convocate le associazioni a parte l’evidente posizione di principio? A questo provvedimento delle unioni civili concretamente che forma si ha intenzione di dare? Nessuno lo sa. Da queste battute della Commissione sembra però che queste audizioni siano solo un mero passaggio formale, una sorta di atto dovuto per far apparire qualcosa che di fatto non interessa e non ha alcuna rilevanza. Se il sindaco ha deciso una cosa, e se ha deciso di farla entro una certa data, allora poco importa cosa ne pensa la città, questa cosa va ugualmente impost… ehm… fatta! Una metodica in perfetto stile sovietico però ammantata da democrazia. Almeno così sembra…
Luca Taveri