di Carlo Viscardi – “Italicum”, questo “sconosciuto” verrebbe da dire, conosciuto o sconosciuto che sia ormai è dall’avvento del governo Renzi, anzi no sicuramente molto prima dal governo Monti e poi passato Letta, che se ne discute, che se ne parla, che viene scritto rivisto cancellato riproposto sotto altro nome, ma sempre rimaste molte parole al vento e pure elucubrazioni. Ora il Ministro Boschi lancia un “dictat” alla minoranza interna al suo partito la cosiddetta minoranza “DEM”. “I numeri in Aula ci sono e la minoranza Pd si deve adeguare alla linea della maggioranza” con queste parole ad un convegno della Luiss il ministro cerca di dare uno stop ai malumori ed ai tentativi di “sgambetti” all’interno del suo stesso partito. “Nel confronto si prendono le idee migliori, ma poi si decide a maggioranza e la minoranza si adegua; I numeri alla Camera ce li abbiamo. Abbiamo una maggioranza solida, come si è visto in questi mesi”, cercando di scongiurare alla possibile blindatura con la fiducia, anche senza escluderla, ma sarebbe un’esagerazione parlarne in questo momento dato che ci sarebbe ancora tutto il passaggio in commissione prima di una presentazione vera e propria. Queste le sue dichiarazioni : “Una volta che il testo sarà in Aula valuteremo tutte le soluzioni possibili. La fiducia rimane l’extrema ratio, perché con essa il governo si assume una responsabilità: significa che se non ha i numeri poi va a casa; va a casa il governo e non i deputati, anche se talvolta le due cose coincidono; La fiducia viene posta quando un provvedimento è per il governo fondamentale per il proprio programma, e la legge elettorale lo è. Ma prima si lavora in Parlamento per evitarla”. Varie voci, o correnti, interne alla minoranza PD hanno chiesto varie modifiche all’interno della legge elettorale, richieste puntualmente bocciate dal governo, iniziando da Area Riformista, cui è a capo Roberto Speranza, con lo “spauracchio” o “minaccia” di una possibile frattura del partito, ma che viene rigettata con la notizia di una prossima Assemblea di gruppo nella quale verrà scelta la linea del partito a cui maggioranza e minoranza PD dovrà adattarsi. Intanto L’Italicum è stato presentato nel pomeriggio in Commissione Affari costituzionali della Camera, dal relatore Francesco Paolo Sisto che ha illustrato le modifiche introdotte in seconda lettura al Senato, rispetto al testo uscito il 13 marzo 2014 dalla Camera. Nei prossimi giorni si terranno alcune audizioni e la discussione generale, mentre il 17 aprile scade il termine per presentare gli emendamenti. La settimana successiva si andrà al voto in modo tale da poter portare il testo in aula per il 27, così come deciso dalla conferenza dei capigruppo. La prossima settimana dunque l’Assemblea del Gruppo voterà la posizione ufficiale a cui i deputati dovranno attenersi. Se qualcuno della minoranza non vorrà votare in Commissione a favore dell’Italicum, probabilmente si farà sostituire, perché le delegazioni delle Commissioni devono rappresentare la posizione del Gruppo. Ma una volta in Aula la musica cambierà e gli sgambetti si potranno presentare in ogni dove ed in ogni quando… Si potrà solo sperare che alla fine si potrà arrivare alla cosiddetta “quadratura del cerchio” e che si possa mettere la parola FINE a questa annosa storia…