Sta per giungere finalmente a conclusione, o almeno così sembra, una delle questioni internazionali più spinose e controverse, da anni al centro di dibattiti, confronti e scontri, che hanno visto come protagonisti diversi Stati, direttamente e indirettamente coinvolti. Il passo avanti fatto in merito alla questione del nucleare iraniano sembra proprio aver delineato quella che da oltre oceano viene definita come “un’intesa storica”. I negoziati, quindi, proseguiranno sulla base di un impegno che lega tutte le parti in causa e che a giugno dovrebbe portare ad un vero e proprio accordo.
Sono tre i punti principali oggetto dell’intesa odierna, cosi come riportati dal sito tgcom24:
– Non ci saranno altre strutture di arricchimento dell’uranio oltre a Natanz. L’Iran sospenderà i due terzi della sua capacità di arricchimento, secondo indiscrezioni sui media americani, passando dalle attuali 19 mila centrifughe a 6 mila. Nella centrale sotterranea di Fordow non ci sarà materiale fissile.
– L’attività nucleare dell’Iran sarà monitorata per 10 anni. Ma l’accordo prevede anche “fasi di 15-20-25 anni”, che andranno via via verificate.
– Dall’altra parte, la comunità internazionale revocherà le sanzioni: l’Ue, gli Usa e l’Onu porranno fine alle diverse sanzioni, economiche, energetiche e finanziarie, insieme all’attuazione di tutti gli impegni dell’Iran, come concordato con l’Aiea. Le sanzioni potranno essere riattivate qualora l’Iran non rispettasse l’accordo.
Apprezzamenti positivi sono stati espressi dal Presidente degli Stati Uniti, Obama, che ha parlato in merito alla prevenzione della bomba nucleare, e dal sottosegretario di Stato americano, John Kerry. A loro si sono uniti l’Alto Rappresentante europeo per la politica estera, Federica Mogherini, e il Presidente del Consiglio italiano, Matteo Renzi.