Sempre più complicato vivere nel comune di Reggio Calabria. Esasperati dai disservizi e dallo stato di degrado crescente molti cittadini sono propensi a cambiare Città. Dopo più di dieci anni di “mala politica” e due di commissariamento, quasi tutti speravano dopo l’elezione del Sindaco Giuseppe Falcomatà avvenuta il 26 ottobre 2014 e dopo la nomina della nuova Giunta Comunale, di assistere a un evidente miglioramento delle condizioni di vivibilità della città, ma la speranza e la fiducia riposta nel giovane Sindaco si sono trasformati in una grande delusione. Reggio Calabria candidata a diventare “Città Metropolitana” entro quest’anno, prende sempre più le sembianze di una grande periferia abbandonata a se stessa. Non sono più garantiti neanche i servizi minimi essenziali e tutto arranca tra mille difficoltà. Il neo Sindaco Pidiessino e la sua Giunta annaspano senza riuscire a risolvere definitivamente alcun problema. Tutto avviene in maniera provvisionale, a volte anche irrazionale. I trasporti pubblici funzionano a singhiozzo, l’ATAM (azienda trasporti municipalizzata) è sull’orlo del fallimento, mentre la stessa sorte si prospetta per la SOGAS (società di gestione dell’Aeroporto dello Stretto). Anche la sporcizia è un elemento negativo che risulta subito evidente a tutti e che mette in cattiva luce la città, ponendola in uno stato di svantaggio anche economico notevole, considerando che molti forestieri rinunciano al soggiorno turistico programmato, chiedendo indietro la somma pagata per il pacchetto turistico acquistato presso le agenzie di viaggio che, spesso ignorano cosa la città può offrire veramente al turista, o meglio, quello che non può in ogni caso garantire. Mentre il potenziale numero dei turisti si riduce sempre più, col passare del tempo aumenta il numero di Reggini che dichiarano, di essere propensi a lasciare la città e trasferirsi altrove se le cose non cambieranno. La propensione di molti Reggini a emigrare in città più confortevoli, nasce dall’alto livello d’invivibilità che la nuova Amministrazione non riesce a ridurre. Le proteste delle varie Associazioni di categoria, dei singoli cittadini e dei Comitati che incessantemente sollecitano l’Amministrazione a intervenire per mettere fine ai problemi, sembrano dissolversi nel nulla. Il dissesto della viabilità ha raggiunto ormai dimensioni impressionanti. Le migliaia di buche insidiose diffuse lungo tutta la rete stradale urbana ed extraurbana sono la causa di consistenti danni meccanici ai veicoli in transito e purtroppo anche di traumi alle persone (i ricorsi al pronto soccorso dei feriti ne dimostrano la quantità e la gravità) che nella maggior parte dei casi riguardano i centauri caduti dalle loro motociclette a causa dell’impatto con le superfici stradali prive d’asfalto. Non mancano le lamentele e le proteste collettive di tutti i commercianti del Corso Garibaldi (principale arteria del centro storico) in questo periodo interessato dai lavori di rifacimento della pavimentazione che, non è stata per nulla condivisa e biasimata dalla maggior parte della cittadinanza e dai titolari delle attività commerciali, questi ultimi, danneggiati economicamente da un intervento che ha soltanto avuto per effetto la cancellazione di una parte della storia di Reggio Calabria. Anche i lavori di ricostruzione di Piazza Duomo, iniziati da qualche settimana e già contestati da molti cittadini che li considerano inopportuni, potrebbero influire negativamente sulle attività economiche che sperano ogni anno nella tradizionale “festa della Madonna della Consolazione” per fare cassa. Nell’ipotesi molto probabile, (vista la lentezza dei lavori sul Corso Garibaldi) che i lavori per la costruzione della nuova Piazza Duomo non vengano ultimati in tempo, ostacolando così la “Sacra Processione”, veramente i Reggini non saprebbero più a quale Santo rivolgersi.
Ufficio Stampa del M.A.A.