Dalla Tunisia arrivano notizie importanti sul fronte della contrasto al terrorismo di matrice islamica. Secondo quanto diffuso da agenzie di stampa locali (quotidiano “Al Maghreb”), poi riprese dai media italiani, è stato catturato il leader del gruppo responsabile del tragico attentato al Museo Nazionale del Bardo, che ha causato, tra l’altro, anche la morte di quattro nostri connazionali. Il gruppo in questione sarebbe composto da 16 persone, compresi jihadisti che avrebbero preso parte alla guerra civile siriana che, ormai dal 2011, vede contrapposti i lealisti del regime di Assad ai rivoltosi e a gruppi estremisti come il Fronte al-Nusra. In Siria, oltre che in Iraq, occupandone una parte non trascurabile di territorio, opera inoltre la parte più consistente dell’autoproclamato Stato islamico, oggi attivo anche in Libia.
Risulta ancora in fuga il terzo autore dell’attentato. Il futuro della lotta contro il terrorismo islamico, in generale, e contro l’Isis, in particolare, tuttavia, potrebbe subire nell’imminente futuro un decisivo cambio di strategia. Sebbene il condizionale sia d’obbligo, la notizia della decisione proveniente dagli Stati Uniti di dare maggiore impulso alla collaborazione con l’Iran, potrebbe consentire un cambio di marcia in vista della risoluzione della grave situazione medioorientale.