“Sono veramente fiero per la grandezza di Israele. Nel momento della verità, ha preso la decisione giusta. Ora dovremo formare un governo forte e stabile: oggi ho parlato con tutti i leader dei partiti del campo nazionale e mi sono appellato per formare un governo senza indugio”. Secondo quanto riportato dall’Ansa, sono queste le parole pronunziate da Benjamin Netanyahu poco dopo i primi exit poll. Il leader del Likud (“consolidamento”) ha vinto le elezioni israeliane, consentendo al proprio partito di ottenere – a circa il 95 % dello scrutinio – 29 seggi, rispetto ai 24 della coalizione di centrosinistra “Campo sionista” guidata da Herzog affiancato da Tzipi Livni. La terza lista – la “Lista araba unita” di Ayman Oden – chiude con 14 seggi, mentre “C’è futuro” dell’ex Ministro delle finanze Yair Lapid si attesta a 11 seggi. Per gli altri partiti che hanno preso parte alla competizione elettorale i risultati sono stati minori:
Kuluna di Moshe Khalon, 10 seggi;
“Focolare Ebraico” di Naftali Bennet, alleato di Netanyahu, 8;
Shas (ebrei ultra ortodossi), 7
United Torah Judaism, 7
Israel Beytenu, 6
Meretz, 4
Benjamin Netanyahu, che il giorno prima delle elezioni aveva dichiarato che, se avesse vinto, non sarebbe sorto nessuno Stato palestinese, è premier dal 31 marzo 2009, a seguito delle elezioni parlamentari anticipate del febbraio 2009 e della riconferma di quelle svoltesi nel gennaio del 2013. In precedenza era stato Primo Ministro anche dal 18 giugno 1996 al 6 luglio 1999, succedendo a Shimon Peres.