Riflessioni di Gaetano Gebbia, presidente della Sportama, riguardo le concessioni delle palestre alle società sportive

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Ecco la lettera inviata, in data 19 febbraio 2015, al Sindaco di Reggio Calabria, Avv. Giuseppe Falcomatà, all’Assessore allo Sport Dott. Antonino Zimbalatti, al Dirigente Servizio Macrofunzione Sport, Avv. Carmela Stracuzza, al Presidente del CONI Calabria, Dott. Mimmo Praticò, al Delegato Provinciale CONI Reggio Calabria, Dott. Antonio Laganà, in merito alle concessioni per l’uso delle palestre scolastiche comunali, con l’intento di evidenziare alcune criticità e contribuire al miglioramento del servizio. Lettera che, al momento, non ha ricevuto alcuna risposta ufficiale.

Egr. Avv. Giuseppe Falcomatà

Sindaco della Città di Reggio Calabria

Comune di Reggio Calabria

Piazza Italia

89125 Reggio Calabria

Egr. Dott. Zimbalatti Antonino

Assessore Ambiente-Sport- Salute e benessere-Igiene pubblica-Decoro urbano

Comune di Reggio Calabria

Piazza Italia

89125 Reggio Calabria

Egr. Avv. Carmela Stracuzzi

Dirigente Servizio Macrofunzione Sport

Comune di Reggio Calabria – Servizio Macrofunzione Sport

Via S.Anna II° Tronco, Palazzo CE.DIR., Torre IV, Piano I°

89128 Reggio Calabria

Egr. Dott. Mimmo Praticò

Presidente Comitato Regionale CONI Calabria

Via dei Correttori, 12

89127 Reggio Calabria

Egr. Dott. Antonio Laganà

Delegato Provinciale CONI Reggio Calabria

Via dei Correttori, 12

89127 Reggio Calabria

Oggetto: concessione palestre scolastiche

 Gentilissimi,

scrivo in qualità di presidente dell’Associazione Polisportiva Dilettantistica SPORTAMA di Reggio Calabria, probabilmente interpretando il pensiero di molte altre società sportive che operano sul territorio e che utilizzano le strutture sportive comunali ed in particolar modo quelle scolastiche, al fine di evidenziare alcune criticità relative alla concessione delle stesse e con la speranza di contribuire affinché, in futuro, le suddette problematiche vengano affrontate con la dovuta attenzione e possibilmente risolte.

Mi vedo obbligato a far riferimento a quanto concerne la società che rappresento ma, importante sottolinearlo, soltanto per poter fare delle riflessioni di ordine generale e riferite a tutto il movimento sportivo; credo difatti più corretto provare a tutelare l’interesse della comunità piuttosto che risolvere un singolo caso. In data 15 ottobre 2014 il Comune di Reggio Calabria ha pubblicato sul proprio sito la notizia relativa “all’apertura dei termini per la presentazione delle domande di concessione, in uso temporaneo, nell’orario extra scolastico autorizzato dai Dirigenti Scolastici, delle palestre delle Scuole di proprietà comunale”. Nei link indicati era possibile scaricare “l’Avviso integrale, la copia dei modelli di domanda (All.B,C), la copia dell’atto di concessione (All. D) e copia dell’elenco delle Palestre Scolastiche (All. E). La notizia indicava, in apertura ed in neretto, la scadenza della presentazione delle istanze: ore 12.00 del 30.10.2014. Presa visione di tutta la documentazione pubblicata e preparato quanto veniva richiesto, ho presentato, in data 30.10.2014 la relativa istanza, regolarmente protocollata con il n° 163204. Dopo qualche giorno sono stato contattato telefonicamente dall’ufficio sport del Comune ed invitato a recarmi negli uffici siti presso il Palazzo CE.DIR., per firmare la documentazione relativa alla normativa antimafia. In tale occasione mi è stato comunicato, ufficiosamente, che alla società che rappresento sarebbero state concesse le ore della Palestra A. De Gasperi – CATANOSO, Via Eremo Condera, da me indicata al secondo posto fra le tre inserite nell’istanza. Alla data di oggi, e quindi a distanza di circa tre mesi, nessun’altra comunicazione mi è pervenuta, il che mi costringe, necessariamente, a non poter avviare quell’attività sportiva per cui era stata presentata l’istanza.

 In mancanza di comunicazioni, posso soltanto formulare delle ipotesi:

  1. la documentazione da me presentata e probabilmente valutata in un successivo momento, non è risultata in possesso dei requisiti richiesti; in questo caso credo che mi sarebbe stato comunicato, il che non è avvenuto.

  2. Non è stata ancora effettuata “la compilazione della graduatoria provvisoria”, ma, in tal caso, non sarebbero state concesse altre palestre scolastiche alle società che ne hanno fatto richiesta, come invece risulta sia accaduto.

  3. La palestra di cui, ufficiosamente, erano state assegnate le ore, non ha avuto il parere favorevole “delle verifiche tecnico-strutturali-impiantistiche”; mi sento di escludere anche questa ipotesi sia perché, immagino, mi sarebbe stato comunicato, sia perché altrimenti la stessa palestra non credo possa essere utilizzata nell’orario scolastico.

 Da contatti avuti con dirigenti responsabili di altre società mi risulta che la stessa situazione riguarda anche altre palestre scolastiche, inserite nell’avviso. Da tale breve resoconto, mi permetto di porgere alla Vostra attenzione alcune riflessioni: la tempistica con cui vengono messe a disposizione le palestre scolastiche e, di conseguenza, con cui viene pubblicata la relativa notizia, risulta inadeguata in ogni sua fase: il 15 ottobre viene pubblicata la notizia, il 30 ottobre l’immediata scadenza per la presentazione delle istanze, entro il termine di gg. 10 viene effettuata la compilazione delle graduatorie provvisorie , vuol dire che, nel migliore dei casi, l’uso della palestra potrà essere concesso nel mese di novembre! Ebbene, qualsiasi società vorrebbe iniziare la propria attività sportiva ai primi di ottobre, il che avviene regolarmente per chi può disporre di strutture private o per chi ha acquisito la gestione di strutture pubbliche; tale ritardo crea una prima notevole disparità fra le società, a danno di quelle che vorrebbero utilizzare le palestre scolastiche. Inutile dire che solitamente le famiglie organizzano l’attività extrascolastica dei figli subito dopo l’inizio dell’anno scolastico, per cui a novembre si riduce di molto il numero dei ragazzi e delle ragazze che non hanno già iniziato un’attività sportiva presso altre società; stesso discorso vale per gli adulti, per gli anziani o per le persone con disabilità, che certamente hanno bisogno di avviare la propria attività nei mesi precedenti. Ad essere penalizzate ancora di più quelle società, come quella che rappresento, che volendo avviare un’attività ex novo, al primo anno di costituzione, non hanno precedenti contatti da tenere in stand by, in attesa di poter ottenere la concessione di una palestra. Non solo, nel momento in cui ad alcune società viene assegnata la concessione e ad altre no, si crea una ulteriore ed ancor più grave disparità fra le società che utilizzano le strutture scolastiche. Resta peraltro molto interpretabile la dicitura anno sportivo a cui si fa riferimento nell’Avviso (“In previsione dell’inizio del nuovo anno sportivo 2014/2015”, al 15 di ottobre?!), senza specificare quando tale anno sportivo dovrebbe avere inizio e dando come perentoria data di conclusione della concessione il 30 maggio; un anno sportivo non è difatti sempre identificabile con delle date certe, essendoci molte variabili, sia in relazione alle diverse discipline sportive, sia in base all’effettuazione di gare e competizioni che spesso vanno oltre il mese di maggio.

In definitiva, occorrerebbe che le palestre scolastiche fossero rese disponibili dal 1° ottobre e che di conseguenza il relativo bando fosse pubblicato nel mese di maggio precedente, con scadenza di presentazione delle istanze al 30 di giugno, così come avviene in molte altre città; solo in tal modo si può dare la possibilità a tutte le società interessate, mettendole sullo stesso piano, di poter programmare la propria attività e di poter organizzare le relative iniziative per diffondere i propri programmi. Anche il subordinare la concessione al parere favorevole delle verifiche tecnico-strutturali lascia alquanto perplessi: se difatti, la concessione è subordinata ad un parere tecnico-strutturale, è lecito chiedersi per quale motivo vengono inserite fra le palestre disponibili anche quelle che non hanno già precedentemente superato tale valutazione tecnica. Cosa difatti succede se, dopo che le società hanno presentato le proprie istanze, indicando le palestre che intendono utilizzare, e dopo che viene compilata la graduatoria, una o più palestre non ricevono il parere favorevole? In tal caso, bisognerebbe compilare nuovamente la graduatoria di assegnazione, in quanto alcune palestre non sono più disponibili; altrimenti vengono ad essere penalizzate quelle società che avevano fatto richiesta per quelle palestre, risultate successivamente non idonee, a favore di quelle società che invece avevano richiesto le palestre che poi risultano idonee. Sarebbe più logico che la valutazione tecnico-strutturale venisse fatta prima, quindi inserire nell’avviso solo le palestre che risultano idonee ed, eventualmente, inserire in un altro avviso quelle palestre che non hanno ricevuto parere favorevole, indicando per ciascuna le necessità (tipo di lavori che si ritengono necessari) e dare la possibilità alle società, se interessate e in condizioni di trasparenza e parità, di poter contribuire all’effettuazione delle opere ritenute necessarie. E comunque, se una palestra non supera l’esame tecnico-strutturale, le società che l’avevano inserita nella propria istanza, dovrebbero essere prontamente avvertite, in modo che possano cercare soluzioni alternative, piuttosto che restare in attesa e senza ricevere alcuna comunicazione. Resta comunque fondamentale che l’eventuale assegnazione delle concessioni venga effettuata per tutte le società contemporaneamente. E senza tralasciare il fatto che, essendo le palestre soggette al pagamento delle relative tariffe, l’Amministrazione Comunale dovrebbe essere molto interessata a favorirne l’utilizzo per il più ampio periodo di tempo. Tutto quanto sopra esposto si basa, inevitabilmente, su ipotesi e congetture, non avendo ricevuto alcuna comunicazione ufficiale che potrebbe fornire ulteriori e certi elementi di valutazione, modificando, forse, le mie attuali valutazioni. Ritengo pertanto necessario che il CONI, nelle sue strutture territoriali e così attento alle problematiche degli impianti sportivi, possa promuovere un incontro con l’Amministrazione Comunale al fine di affrontare le problematiche esposte e congiuntamente trovare quelle soluzioni che permettano alle società sportive di poter offrire quei servizi per le quali vengono costituite. Inutile sottolineare come sia importante tutelare l’attività sportiva di vertice ma, allo stesso modo, quella di base che, probabilmente più della prima, svolge un fondamentale servizio sociale, di educazione e di tutela della salute. Nella speranza di aver dato un modesto contributo per il miglioramento del movimento sportivo reggino e ringraziando anticipatamente per l’attenzione che, sono certo, dedicherete ai problemi esposti, porgo cordiali saluti.

 Gaetano Gebbia – Presidente APD SPORTAMA

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