Il Consiglio Comunale di Reggio Calabria, composto da una schiacciante maggioranza del PD e dei suoi satelliti (ben 23 consiglieri sul totale di 32), ha scritto una delle pagine più buie, oscurantiste e medievali della storia cittadina. Infatti, il civico consesso ha approvato, addirittura all’unanimità (con una sola astensione), una mozione presentata da Forza Italia sul tema della “Tutela della famiglia naturale” che, per le idee retrive e le anti-storiche valutazioni in essa contenute, fa letteralmente rabbrividire, poiché siamo di fronte ad una chiara considerazione omofoba della società. Purtroppo, chi legge il documento approvato dal Consiglio Comunale può tranquillamente affermare che, da oggi, Reggio può essere annoverata come una città omofoba e transfobica. Si tratta di una mozione intrisa di parole vecchie e stantie, nella quale si contesta formalmente l’approvazione della legge sull’omofobia (c.d. legge Scalfarotto – sottosegretario del PD) già approvata dalla Camera e in discussione al Senato e, ancora peggio, si chiede al Governo centrale di non applicare il Documento Standard per l’educazione sessuale in Europa, redatto dall’Ufficio europeo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, vale a dire: totale e gretta considerazione delle indispensabili politiche sanitarie portate avanti dall’OMS. Inoltre, oscena “ciliegina sulla torta”, è stata deliberata la celebrazione della “Festa della Famiglia Naturale”, fondata sull’unione fra uomo e donna, promuovendone sia direttamente che indirettamente, attraverso scuole, associazioni e comitati, la valorizzazione dei principi culturali, educativi e sociali. Insomma, altro che smart-city, per i concetti espressi siamo molto vicini all’ISIS-city…. La deliberazione del Consiglio Comunale, copiata da quelle leghiste approvate dai Consigli Regionali di Lombardia e Veneto, ci svergogna davanti all’Italia intera, ci porta indietro nel tempo e offende profondamente chi crede nei valori delle libertà individuali e dei pieni diritti civili. Le lancette della storia non si possono fermare e, ancora una volta, la nostra città si pone in controtendenza rispetto alle giuste iniziative portate avanti in molte realtà del Paese. Mentre, per citarne solo alcune, le città di Milano, Roma, Napoli, Udine, Livorno, Bologna, Reggio Emilia, Empoli, Grosseto, Genova, Fano, Firenze, Pistoia, ecc. hanno, addirittura, già approvato le nozze gay e, in alcuni casi, sono in forte contrasto con i Prefetti e il Ministero dell’Interno riguardo la registrazione delle stesse, il comune di Reggio, guidato dal centrosinistra (sigh?!?), si caratterizza per un percorso al contrario intriso di bigotto fanatismo e folle conservatorismo. La vicenda evidenzia un serio problema di schizofrenia e corto-circuito politico che investe pesantemente il PD reggino poiché condivide pedissequamente la linea e il linguaggio leghisti che, a meno di possibili modificazioni odierne, dovrebbero essere in palese antitesi rispetto alla linea dei democratici. Sinceramente la convinta ed unanime deriva assunta dal PD di Reggio Calabria ci rammarica e ci preoccupa profondamente poiché pone seri interrogativi sul futuro. Questo episodio sottolinea, con forte evidenza, come la mancanza della Sinistra nel civico consesso rappresenti un enorme danno concreto alla città e ai reggini che non vogliono subire l’onta di vivere in una città considerata omofoba e medievale.
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