Forza Italia ha deciso di confermare la propria posizione rispetto alle riforma costituzionale del Pd. Lo aveva già chiarito l’8 marzo lo stesso Silvio Berlusconi, sottolineando che il no alla riforma equivale a un “no all’arroganza e alla prepotenza di un Pd che non è stato capace di cambiare il Paese”. A rincarare la dose ci ha pensato Renato Brunetta che ha condiviso la posizione assunta dall’ex cavaliere, espressa chiaramente in una nota del mattinale che parla del “tradimento di Renzi”. Sia la riforma costituzionale che quella elettorale, sebbene “gravemente difettose”, avevano incontrato i favori dei parlamentari di Forza Italia, ma adesso “hanno cambiato radicalmente verso”. Il leader di Forza Italia si è manifestato critico anche verso la scelta di Renzi di ricorrere ad un referendum attraverso il quale il popolo sarà chiamato ad esprimersi sulle riforme, una volta che l’iter si avvierà vero la conclusione. “Dimentica Renzi che il referendum è una prerogativa in mano all’opposizione, che può chiederlo oppure no, quando le modifiche della Costituzione non siano approvate dai due terzi del Parlamento”. Questo è quanto si legge sul mattinale, dove si aggiunge che “Renzi vuole fare la parte della maggioranza e dell’opposizione. Bella roba: uno che vuole cambiare la Costituzione scavalcando i modi che la Costituzione prevede”.
Sull’operato del Premier pesa ancora – e non potrebbe essere diversamente – la controversa e discutibile circostanza che lo ha visto essere indicato come nuovo Presidente del Consiglio, pur non essendo stato eletto neppure in Parlamento, supportato da una maggioranza di Governo in continuo aggiornamento. “Gli ricordiamo che per il momento non è stato votato da nessuno. Prima che chiedere il consenso alla gente sulle sue pensate, per salirci in groppa, dovrebbe lasciarsi esaminare dal popolo secondo la strada prevista dalla Carta costituzionale.
Berlusconi non ci sta e promette battaglia. Al contempo, tuttavia, è ben consapevole che è necessario che tutti rinuncino a qualcosa “in nome dell’unità del centrodestra”. “Torna a unirci un obiettivo comune – si legge sulla pagina facebook del numero uno dei moderati italiani – si apre una nuova era in cui tutti movimenti politici contrari alla sinistra devono tornare per forza uniti per dare una alternativa al Paese”. “Ognuno di noi è parte del grande centrodestra italiano e nessuno può pensare di vincere da solo”. Il paese sta peggio rispetto al 2011, anno in cui a causa del golpe finanziario Berlusconi fu costretto a porre fine al suo governo democraticamente eletto per far spazio a ben tre governi successivi, compreso quello attuale di Renzi, non legittimati dal consenso del popolo e, quindi, non proprio in sintonia con i processi di uno stato democratico. L’obiettivo, conclude il Presidente di Forza Italia deve essere quello di lavorare tutti insieme per invertire la rotta, avendo come punti cardine la riduzione delle tasse per famiglie e imprese, la sburocratizzazione e la lotta alla disoccupazione (in primo luogo quella giovanile).