E’ stata issata quest’oggi la chioma all’Albero della Vita, la struttura di 35 metri, che sarà la costruzione più alta dell’intera Expo su cui si affacciano ampie gradinate. L’icona del Padiglione Italia, di acciaio e legno di larice è stata costruita e montata gratuitamente a tempo di record da Orgoglio Brescia, un consorzio di aziende, costituito per l’occasione.
La chioma in legno, di 45 metri di diametro, nei giorni scorsi è stata infilata intorno alla prima parte del tronco d’acciaio montata. Poi sono state completate le altre parti in acciaio e quindi è stata issata la chioma con un sistema di argani e carrucole. Un’operazione senza precedenti che ha richiesto un paio d’ore. Per costruire l’Albero, che con una serie di effetti speciali diversi giorno e notte garantirà 1260 spettacoli nei sei mesi dell’esposizione, sono servite 90 tonnellate di legno e 150 tonnellate di acciaio. Ora saranno posizionate anche le piante che saranno montate su tronco e chioma e tutti i macchinari per gli effetti speciali, inclusi 7 chilometri di led.
La struttura dell’Albero della Vita affonda le radici nel Rinascimento italiano. Fu Michelangelo Buonarroti, quando risistemava Piazza del Campidoglio su incarico del Papa, sul finire degli anni Trenta del XVI secolo,a donare alla piazza una nuova forma, prevedendo una pavimentazione che eliminasse lo sterrato esistente. Per l’occasione l’artista, disegnò una struttura complessa e simbolica che, partendo da un disegno a losanghe, culmina in una stella a dodici punte indicante le costellazioni.