Il TFR, dal mese di marzo, arriverà in busta paga, anche se per le imprese si tratterà dell’ennesima gatta da pelare. Soprattutto se a tardare ad arrivare è il decreto con tutte le informazioni e le direttive per poter gestire al meglio questa nuova opzione. Infatti, grazie a quest’ultima, sarà possibile richiedere mese per mese la quota del trattamento di fine rapporto senza aspettare di doverla richiedere per intero a conclusione della relazione lavorativa. Nonostante l’entusiasmo iniziale che circondava la Legge di Stabilità, resta scarsa la richiesta di adesione da parte dei lavoratori. Su 100 solo 6 ne richiedono la presenza in busta paga, il resto preferisce lasciarlo accumulare, evitando le rispettive tasse che verrebbero applicate sulla quota mensile.