Tra qualche ora il leader della Lega nord sarà a Roma per quella che molti organi di stampa hanno definito un po’ provocatoriamente “la marcia su Roma di Salvini”. Le polemiche e le contrapposizioni non si sono fatte attendere. Sotto le bandiere della democrazia e del pacifismo, ed uniti dallo slogan “Mai con Salvini”, c’è chi nella giornata appena trascorsa ha protestato violentemente contro la manifestazione della Lega che dovrebbe concludersi con il comizio dell’eurodeputato lombardo. Diversi gli scontri con la polizia che è stata costretta a difendersi dagli assalti e a caricare contro i contestatori, la stragrande maggioranza dei quali indossava caschi e si copriva il volto. Nel pomeriggio di ieri è stata persino occupata la basilica di piazza del Popolo ad opera di un gruppo di individui che, secondo quanto emerso, farebbero parte di movimenti che si battono per la casa. “Mai nella vita avrei pensato di organizzare una manifestazione con centri sociali che fanno casino e occupano le basiliche per non farmi parlare”. Questo è stato il commento del segretario della Lega.
Cosa ci sia di democratico e di pacifico in tutto questo è davvero difficile capirlo. I tentativi di impedire ad un leader politico di svolgere una manifestazione e di parlare direttamente a chi deciderà di recarsi a Roma, dopo aver affrontato le difficoltà di una settimana intera, sono inaccettabili, a prescindere dal contenuto delle parole e dalle battaglie condotte. I temi – ma questo è argomento ampiamente noto – sono molto delicati ma, a differenza di certi antagonisti che vorrebbero ricondurre lo scontro soltanto sul terreno dell’immigrazione e dell’integrazione, il numero uno del carroccio sostiene che a Roma ci saranno persone moto diverse tra loro – per ceto, attività e categorie lavorative, problemi sociali e idee – che saranno unite per sostenere le proposte che Salvini porta quotidianamente in tutti i salotti televisivi.
E già perché sul banco degli imputati non c’è soltanto l’immigrazione clandestina o incontrollata, ma anche la legge Fornero, l’euro, la proposta di rivoluzione fiscale, l’autonomia, la voglia di difendere la visione di un’Italia unita nel segno del federalismo e del rafforzamento delle differenze come momento di crescita e non come fattore di divisione. Sarà tanta la carne al fuoco, ma soprattutto saranno diversi i partecipanti. Il leader leghista, infatti, si dice convinto della presenza di famiglie, imprenditori, agricoltori, artigiani, tassisti, studenti e precari. Le minacce e le proteste per quanto virulente possano essere non lo spaventano. Alla manifestazione parteciperanno anche la lista “Noi con Salvini” e Casa Pound.