Il Senatore Antonio Caridi ( GAL), interviene in aula in merito alla votazione di fiducia sul decreto milleproroghe. Questa la versione integrale del suo intervento: Signor Presidente, Rappresentanti del Governo,Onorevoli Senatori. Ci ritroviamo qui al Senato, a votare l’ennesima fiducia che pone questo Governo. Sarebbe bello, per una volta, confrontarsi con gli altri colleghi, presentare emendamenti con la speranza che vengano approvati, contribuire al miglioramento di una legge, aprire una discussione seria su diverse tematiche. Insomma, poter liberamente esercitare la funzione parlamentare garantita dalla Costituzione. Invece, come da un anno a questa parte, il Governo pone quasi sempre la fiducia, delegittimando l’attività parlamentare. Onorevoli colleghi, non voglio di certo ostacolare il percorso di riforme che il Governo vuole portare avanti, pur non condividendo nel merito alcune impostazioni. Mi chiedo soltanto, quando potremo svolgere un’attività parlamentare decente? Non è possibile che qualunque tipo di legge abbia gli estremi di urgenza per poter applicare il decreto e imbavagliare il Parlamento. Se almeno questi decreti avessero influito positivamente sui problemi del nostro paese, se fossero serviti a far ripartire l’economia, ad aumentare l’occupazione, a rilanciare le nostre imprese, a creare maggiore potere di acquisto per le nostre famiglie, me ne sarei fatto una ragione. Invece in un anno di Governo Renzi, abbiamo assistito all’aumento del debito pubblico, allacrescita esponenziale della disoccupazione, all’allargamento della fascia di povertà assoluta. Un’economia immobile. Questo governo aveva promesso una riforma al mese, poi sono diventati cento giorni, poi mille giorni e così via. Il semestre europeo doveva essere la più grande opportunità per l’Italia di farsi valere in Europa, invece sono passati sei mesi e nessuno si è accorto di un cambiamento radicale, di fatto il semestre europeo è servito soltanto per spartire qualche poltrona e non contare nulla. Infatti a parlare con Putin ci vanno Merkel e Hollande, mica la Mogherini. A parlare con Obama ci va la Merkel, mica la Mogherini. La crisi economica purtroppo continua a frenare lo sviluppo dell’Italia e possiamo fare tutti i Job Act che vogliamo, ma se non si riesce a far ripartire i consumi le aziende non assumeranno mai, perché non sono nelle condizioni di farlo. Gli 80 euro saranno anche serviti per vincere le elezioni europee, ma non hanno avuto alcun impatto sulla crescita dei consumi e hanno coinvolto solo una minima parte della popolazione italiana. Il sud per esempio, vive in maniera ancor più pesante la crisi economica. I nostri giovani non trovano lavoro e se ne vanno, senza di loro siamo certi che non ci sarà futuro. Onorevoli colleghi, da parlamentare eletto in Calabria, mi sto impegnando per l’istituzione della ZES nel porto di Gioia Tauro, che rilancerebbe l’economia del sud e trasformerebbe il porto in un luogo strategico per l’intero paese. Ma dopo tante passerelle e promesse del premier, di vari ministri e sottosegretari, della Zes non vi è ancora traccia. Come se non bastasse, in questo decreto milleproroghe, per la Calabria non c’è nulla, non viene neanche considerata, come se fosse un posto a parte lontano dall’Italia. Avevo chiesto, per esempio, di accelerare i termini di istituzione della città metropolitana di Reggio Calabria, ma anche questa richiesta è rimasta inascoltata. Invece di isolare il sud, questo Governo dovrebbe puntare sul suo rilancio, perché se non riparte il sud non riparte l’Italia. L’unica fiducia che posso avere oggi, è la speranza che si concluda il periodo dello spot e inizi quello dei fatti.
Antonio Caridi,
Senatore della Repubblica