Il futuro di Coreca passa dall’Università della Calabria

Monica Sabatino
Monica Sabatino

Sinergia istituzionale, democrazia partecipata e soprattutto sensibilità per l’ambiente. Sono questi gli elementi che, con pazienza e voglia di fare, hanno consentito di disegnare un nuovo futuro per la Scogliera di Coreca. Il vertice che si è svolto a Catanzaro nella mattina di giovedì 19 febbraio ha permesso di strutturare un percorso alternativo rispetto a quanto stabilito nel precedente progetto che per salvaguardare l’intera area aveva previsto la realizzazione di una barriera frangiflutti emersa lunga 107 metri ed alta 2 sulla cresta dell’acqua. Un “muro” che secondo le circa venti associazioni che hanno dato vita al comitato “Pro Coreca” avrebbe deturpato per sempre uno dei siti più suggestivi dell’intera regione. «Toccherà agli esperti dell’Università della Calabria – ha spiegato il sindaco Monica Sabatino – produrre uno studio che tenga in debita considerazione l’aspetto paesaggistico e ambientale. Tutto ciò, ed è bene sottolinearlo, avverrà conservando il finanziamento di oltre un milione di euro destinato originariamente alla costruzione della barriera emersa. Ma non è tutto. La Regione Calabria, qualora si rendesse necessario, è pronta a incrementare tale fondo dal punto di vista finanziario, consentendo così la realizzazione di idee progettuali magari più costose, ma certamente meno impattanti dal punto di vista visivo». La soddisfazione del sindaco Sabatino è evidente non solo per il risultato raggiunto, ma anche per il metodo utilizzato che è frutto della determinazione e della caparbietà, di chi non si è accontentato della soluzione più semplice, ma è andato oltre ascoltando tutto e tutti. «I funzionari della Regione Calabria – ha aggiunto il primo cittadino – così come i tecnici e gli esponenti della nuova giunta si sono interfacciati non solo con gli amministratori della città, ma anche con le associazioni ed i comitati civici che hanno difeso Coreca a spada tratta. Durante l’assemblea è stato possibile ascoltare le tesi dei contrari al progetto, come il Wwf, e quelle dei favorevoli, come alcuni degli albergatori che operano in loco. Questo agire ha consentito di dare un nuovo significato al termine concertazione e soprattutto ha esplicato al meglio quel concetto di democrazia partecipata che abbiamo portato avanti dal primo giorno del nostro mandato. Il risultato conseguito è la vittoria della città, del prendersi cura di essa, di preservarla nel tempo e soprattutto di migliorarla per le nuove generazioni che verranno. I ringraziamenti vanno al presidente Mario Oliverio, agli assessori Carlo Guccione e Nino De Gaetano ed al consigliere provinciale Franco Iacucci per la vicinanza mostrata. Così come è giusto riconoscere il merito e la disponibilità dei funzionari regionali Giuseppe Iritano, responsabile del procedimento, e Domenico Pallaria, dirigente del settore lavori pubblici, che dal primo momento hanno compreso le preoccupazioni degli amanteani. La stessa disponibilità del resto è stata mostrata da Salvatore Siviglia segretario dell’autorità di bacino». «Oggi – conclude il sindaco – abbiamo avviato un nuovo corso nei rapporti tra la città di Amantea e la Regione Calabria che si andrà certamente a fortificare negli anni, grazie anche alla condivisione di un progetto politico e ad un’identità di vedute che viaggiano nella stessa direzione».

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