Ogni volta che l’Isis lancia un avvertimento, raramente questo non si verifica. La maggior parte delle volte, le minacce presentate dagli jihadisti si sono concluse con un drammatico epilogo. Questa volta la paura arriva anche in Italia, ultimo bersaglio proposto dall’Isis tramite il video messaggio: “Siamo a sud di Roma”, come a voler ricordare la costante presenza a pochi passi dal cuore dell’Occidente. Reale pericolo, come sostengono in molti, oppure un “non c’è nulla da preoccuparsi”, seguendo la filosofia renziana che pare non possedere visione catastrofica. Quel che è certo è che qualcosa si sta muovendo verso il Bel Paese; vuoi per la collocazione geografica che fa gola a molti, vuoi per la premonizione di Gheddafi che – in tempi non sospetti – decretava la vicina conquista del Mediterraneo, soprattutto Italia compresa? Nel frattempo il Ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, chiama al rimpatrio i nostri connazionali presenti in Libia e chiude l’ambasciata italiana a Tripoli: “La chiusura si è resa necessaria”. In tutto questo, Silvio Berlusconi resta con la guardia alzata asserendo di dover essere pronti ad intervenire tramite le Forze Militari Internazionali.