“Il Governo ha il dovere di esporsi con chiarezza, ed i rappresentanti politici calabresi e reggini, hanno l’obbligo di agire prima che sia troppo tardi: tutti devono impegnarsi per difendere la sede dell’Agenzia dei Beni Confiscati, la cui permanenza nella nostra città sembra essere nuovamente a rischio dopo la proposta di Legge avanzata dalla Commissione Parlamentare Antimafia”.
Lo afferma in una nota Daniele Romeo, esponente di Reggio Futura.
“La sede dell’Agenzia a Reggio non è un mero ed effimero dogma politico, ma rappresenta un concreto simbolo contro la criminalità organizzata – prosegue Romeo-. Rappresenta, come ho avuto più volte modo di ribadire, un “baluardo” dello Stato sul territorio. Del resto il lavoro che i dipendenti stanno portando avanti è da lodare, nonostante la carenza di organico, e le difficoltà strutturale più volte evidenziate, l’Agenzia ha gestito circa quindicimila beni confiscati di cui settemila già sono stati destinati ai soggetti istituzionali previsti dalla normativa, riuscendo al contempo ad implementare nuove procedure per l’amministrazione del patrimonio illecito. Combattere la criminalità vuol dire sostenere con fermezza e senza “parodie politiche” tutti coloro i quali sono impegnati h24 nelle attività di contrasto alle mafie. La Proposta di legge n. 2737 della Commissione Parlamentare Antimafia presieduta dall’Onorevole Rosy Bindi, eletta da Capolista del partito democratico in Calabria, vuole penalizzare in primis la nostra città (utilizzata dalla stessa Bindi solo ed esclusivamente per fini elettorali), ed in secondo luogo vuole minare l’attività sul territorio della stessa Agenzia. E’ opportuno ricordare, inoltre, che a breve verranno terminati i lavori di ristrutturazione di una parte della sede che attualmente ospita l’Agenzia Nazionale dei Beni Confiscati e destinata ad ospitare l’ufficio ONU “Antenne sulle economie criminali” frutto dell’accordo internazionale firmato a Vienna dall’ex Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti e Yuri Fedotof, direttore del principale organismo Onu di contrasto alla mafia transnazionale: dunque mentre il centrodestra lavora per rafforzare l’operatività della sede e migliorarne gli strumenti, con accordi che danno anche prestigio alla città di Reggio, il Pd ed il centrosinistra (nel silenzio generale dei rappresentanti politici calabresi e reggini, primo tra tutti il sindaco) continuano nelle operazioni di penalizzazione nei confronti della città.
In pratica – conclude Daniele Romeo – su Reggio, il Pd ed il centrosinistra hanno pienamente avviato una campagna di sciacallaggio economico, sociale e strutturale.