“Il Partito Democratico vuole trasferire la sede dell’Agenzia Nazionale dei Beni Confiscati a Roma: il 20 Novembre scorso, infatti, la Commissione Parlamentare antimafia presieduta dall’onorevole Rosy Bindi, ha presentato una proposta di Legge con la quale designava Roma sede principale dell’Agenzia, si declassava Reggio Calabria a sede secondaria e si sopprimevano le altri sedi”. E’ quanto ha “denunciato” questa mattina nel corso di una conferenza stampa la dirigenza femminile di “Reggio Futura” rappresentata da Alessandra Bordini, Sara Lo Presti, Lucia Mazzeo, Emy Priolo, Anna Serra. Ha introdotto Alessandra Bordini riferendosi alla proposta della Bindi, parlamentare eletta dal partito democratico in Calabria, che rafforza l’ipotesi di un centrosinistra “predatorio” nei confronti della nostra città, sempre pronto a penalizzare con i fatti (vedi taglio ai fondi Decreto Reggio) e mai in prima linea nel tutelare gli interessi dei reggini. La proposta arriva a meno di un anno dalle esternazioni rilasciate alla stampa dall’ex vice Ministro Bubbico che aveva manifestato l’intenzione di trasferire su Roma la sede principale, scatenando la ferma ed immediata reazione del centrodestra reggino. “Il 20 novembre 2014 sono state presentate due proposte di legge – ha affermato Bordini – oltre a quella della Bindi, infatti, al Senato venne illustrato un disegno di Legge n. 1687 definito dal Ministro della Giustizia di concerto con il Ministro dell’Interno che stabilisce di mantenere la sede a Reggio. Nel prendere atto di quanto accade, a questo punto la domanda è lecita: a quale strategia politica risponde la volontà dell’Onorevole Bindi di svilire la città di Reggio Calabria se non a quella di perpetrare un ulteriore scippo ai danni della nostra città e dell’intero territorio calabrese?” si domanda Alessandra Bordini, che aggiunge: “Il partito democratico e in particolare i massimi esponenti reggini e calabresi dovrebbero esprimere la loro opinione al riguardo, preoccupandosi di intervenire per dimostrare di avere veramente a cuore le sorti di Reggio Calabria e dei calabresi”. “Completamente differente è invece l’approccio ed il comportamento attuato in questi anni dal centrodestra che non solo ha voluto fortemente la sede nazionale dell’Agenzia dei Beni Confiscati a Reggio, ma ha lavorato per potenziare sia in termini strutturali che funzionale gli uffici – ha spiegato Sara Lo Presti -. L’Accordo per le “Antenne sulle economie criminali” firmato dall’allora Governatore Scopelliti a Vienna con gli organi delle Nazioni Unite, è, appunto, una misura di potenziamento dell’attività svolta dall’Agenzia, un’ iniziativa congiunta in materia di cooperazione internazionale mirata alla gestione e all’impiego dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata” ha concluso Lo Presti. “Il funzionamento dell’agenzia non grava sui contribuenti, ecco perché la volontà di trasferire la sede principale a Roma a discapito di Reggio appare solamente politica e non rientra nell’ottica della “spending review”. Tanto è vero che, fin dall’inizio, questa Istituzione è stata implementata a costo zero, essendo stato consegnato dall’allora sindaco, in comodato d’uso l’immobile attuale sede della struttura” ha spiegato Lucia Mazzeo, mentre Anna Serra si è rivolta alle Istituzioni: “siamo molto preoccupate per il rischio di subire l’ennesima spoliazione a danno della città nel silenzio generale dei politici calabresi. Noi lanciamo un appello ai Senatori, al Governatore Oliverio e al sindaco Falcomatà affinchè vigilino ricordando inoltre all’Onorevole Bindi che calabresi si nasce e non si diventa solo a convenienza e magari per racimolare qualche voto in più.” Emy Priolo, infine, ha ripreso la recente relazione depositata dal magistrato Nicola Gratteri sull’argomento soffermandosi in particolare sulla necessità di porre un Manager a capo dell’Agenzia in luogo di un Prefetto”. La preoccupazione della dirigenza femminile di Reggio Futura è anche rivolta alle 38 unità lavorative impiegate nella struttura di viale Amendola: ad oggi l’Agenzia ha gestito, a livello nazionale, circa quindicimila beni confiscati di cui settemila già destinati ai soggetti istituzionali previsti dalla norma. Il centrosinistra vuole scippare Reggio dell’Agenzia Nazionale dei Beni Confiscati: Reggio Futura ed il centrodestra si opporranno in tutti i modi ed in tutte le sedi
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