Reggio Calabria – Si è tenuta oggi, nella Biblioteca di Palazzo Foti, la conferenza stampa indetta da Franco Germanò e Pasquale Morisani, già assessori a i lavori pubblici delle Giunte di centro destra. Scopo della riunione quello di definire un passaggio di sintesi tra quanto di positivo è stato messo in campo nello scorso governo e quanto sia oggi necessario attivare per ridare, in concreto, recupero e slancio al territorio reggino. Naturalmente con l’occasione non è mancato il chiarimento su molte inesattezze diffuse su alcuni media in questi giorni, ribadendo come siano state inaugurate o siano oggetto di procedimento amministrativo opere progettate e volute dal Centro Destra. L’avvocato Morisani, cercando di delineare un possibile scenario di lavoro per far fronte da subito alle esigenze della Città, riprende le direttive che furono proprie del suo assessorato e che, su imput specifico dell’allora Sindaco Arena, davano priorità a due asset fondamentali di lavoro:
il primo sulle opere già cantierate, specie quelle in fase avanzata o finalizzate a settori nevralgici come le Scuole o strutture per garantire i servizi idrici, fognari, stradali; impegno questo che si affiancava da un’attività di individuazione di risorse finanziarie adeguate, messa in campo attraverso un lavoro capillare di analisi dei mutui già attivi e che permise di acquisire la disponibilità di somme importanti di cui circa 22 milioni riguardavano opere in corso ed altri 7. milioni residui nella disponibilità dell’Ente. L’utilizzo di queste economie, a fronte di uno sbandierato stato di dissesto da parte della sinistra, consenti di la ripresa dei cantieri e la ultimazione di opere che, gia adesso furono ultimate e rese disponibili alla Città. A questi fondi si aggiunsero i finanziamenti regionali che consentirono, come nel caso del Mercato ittico o del Castello Aragonse, di realizzare interventi che, nonostante conclusi, ancora attendono di essere consegnati . L’ex assessore puntualizza che, grazie a questo impegno, decine di opere furono portate a termine in poco tempo, indicando cosi un percorso che, a tutt’oggi, chiarisce come non sia solo una questione di puro carattere economico ma anche, se non soprattutto, la determinazione di azioni amministrative efficaci a fare la differenza tra i proclami e i reali risultati.
Il secondo indirizzo riguardava il controllo, specie nelle manutenzioni, dove si fece seguito ad una serie di azioni come la riorganizzazione del personale tecnico secondo un modello di accorpamento delle competenze, specie nel settore idrico e fognario, senza distinzione tra reti e impianti, superando cosi il rimpallo di responsabilità in presenza di criticità; a questo si affianco il numero verde (Reggio Call) ed un sistema di segnalazioni informatizzato per garantire il contatto con i cittadini e la trasparenza nelle segnalazioni-interventi determinando una tracciabilità ed una trasparenza sulle manutenzioni quotidiane. Ma la differenza, ribadisce Morisani, fu segnata dalla sinergia con la RECASi e la messa in funzione del STR ( sistema informatizzato di controllo delle opere) che fornisce all’Ente il quadro dinamico dell’iter che segue l’appalto dal piano di impegno al collaudo, fornendo cosi un controllo formale e sostanziale sia verso l’apparato tecnico ma, parimenti, garantendo il quadro aggiornato dello stato in atto di centinaia di cantieri diversamente non rilevabili in maniera esaustiva. Iniziative queste che furono messe in campo senza alcun aggravio di costi per il Comune e che come le tante opere, interventi e programmazioni di spessore garantivano alla Città una prospettiva, quella che oggi si reclama a gran voce e che per onesta intellettuale non è accettabile rinviare sulla scorta di un semplice “ci vuole tempo”. L’ultimo atto del 2012 fù quello del Piano Strade, circa 4 milioni destinati alla manutenzione stradale straordinaria, non se ne ebbe traccia nel proseguio dei Commissari, nonostante già bandite le gare per gli appalti cosi come delle altre decine di opere ed attività che potevano essere rese operative; si riparta anche da qui abbandonando – auspica Morisani – posizioni di acredine che a nulla servono , specie quando si è chiamati all’onere/onore di governare una Comunità. Se ancora qualcuno, forse povero o incapace di iniziative costruttive come quelle auspicate, riterrà di continuare nel becero e strumentale attacco contro il CentroDestra lo faccia in contraddittorio in pubblico dibattito, Noi saremo presenti a difendere il nostro operato e soprattutto, a segnare la traccia politica di un possibile riscatto per Reggio. La parola è passata a Franco Germanò, anch’egli ex assessore negli anni delle giunte di centro destra, il quale inizia con puntualizzare che molte delle inaugurazioni di opere pubbliche fatte dall’attuale sindaco in realtà erano opere iniziate durante la passata sindacatura e poi sospese negli anni dei commissari alle quali nessun esponente di centro destra è mai stato invitato a presenziare. Uno stile completamente diverso da quando invece la famiglia Falcomatà veniva chiamata a presenziare nell’inaugurazione di opere programmate durante il mandato di Italo. Il dott. Germanò accenna alla vicenda del Corso Garibaldi, per la quale la nuova amministrazione si è vantata in questi ultimi giorni di aver fatto riprendere i lavori della Riqualificazione. Ma invece avrebbe dovuto intervenire sul perché furono fermati e prendere posizione contro i responsabili di questi ritardi. La cattiva burocrazia è sempre nemica del buon funzionamento degli enti. Un cenno particolare merita il riferimento all’Assessore Angela Marcianò, alla quale i due, fanno riferimento come persona oggettivamente qualificata e professionale alla quale si chiede di approfondire riguardo alcune anomalie del settore dei Lavori Pubblici di questa città.