La necessità di puntare sulla cultura trova d’accordo il Presidente della Provincia e l’associazione Movicultura

MOVI E RAFFA“Bisogna puntare sulla cultura come investimento produttivo, partendo dalle idee, dalla creatività, dalla voglia di riscatto, per le quali non occorrono finanziamenti particolari, ma un sentire comune, una passione civile che faccia rete, superando le autoreferenzialità, aprendo nuovi orizzonti di senso e percorsi di crescita culturale per lo sviluppo della nostra provincia”. Si può partire da questo assunto per sintetizzare i contenuti dell’incontro tra il Presidente dell’Amministrazione Provinciale, Giuseppe Raffa, e la delegazione del Coordinamento provinciale di “Movicultura”, guidata dal dottor Alessandro De Santis, con i dirigenti Morabito, Foti, Neri, Ruffa Barresi, Cernuto, Palazzolo, gli ex ispettori Catalano e Leone, la professoressa Rossi.  Si è trattato di un incontro tanto cordiale quanto proficuo  in vista della costituzione di un tavolo permanente, al quale  saranno chiamati ad aderire altri enti istituzionali territoriali, come momento di confronto che serva anche a trovare un filo conduttore  tra istruzione, formazione e mercato del lavoro.  Il Presidente della Provincia  ha ascoltato con grande attenzione  la delegazione dell’associazione “Movicultura”, nata su felice intuizione di un gruppo di dirigenti scolastici, tecnici, amministrativi e professori,  che intendono attivarsi con i propri strumenti culturali e professionali per migliorare sensibilmente la condizione del sistema scolastico e formativo della nostra regione. Nel corso dell’incontro è stato sottolineato   come  “i mutamenti e la crisi di questi anni sollecitano una riflessione sul ruolo del sapere, della scuola e dell’idea di futuro per le nuove generazioni. La richiesta della società della conoscenza  – è stato detto –  di competenze e professioni sempre più qualificate e innovative per tutti, in età scolare e lungo tutto l’arco della vita, muta necessariamente la natura e la ragion d’essere della funzione educativa. La scuola aperta a tutti, equa e inclusiva, pone la centralità dell’apprendimento come condizione per riconoscere le diverse attitudini, per favorire creatività, ragionamento ed emozione, per coniugare pensare e fare, affinché ognuno possa partecipare come cittadino autonomo e responsabile a una democrazia più evoluta dentro la dimensione globale della contemporaneità. Requisito assoluto la qualità dell’istruzione. Così com’è e come è rimasta strutturata finora, la scuola non assolve più il suo compito: un cambiamento radicale è necessario, urgente, possibile”. Giuseppe Raffa e la delegazione guidata  da Alessandro De Santis  hanno più volte  rimarcato che “dare un senso alle cose nella scuola vuol dire ricomposizione di una filiera che è fatta anche di valori, di riforme adeguate, di investimenti per scuola e università (che devono comporre un unico sistema)di ricerca, di politiche giovanili, politiche culturali. Insomma, investimento sulla risorsa umana, sui talenti che ci sono dentro la nostra comunità e che sono capitale umano, capitale sociale. Si tratta di cose che sono l’altra faccia della stessa medaglia e che è giusto ricordare quando parliamo di scuola reggina e calabrese”. Il Presidente della Provincia e i rappresentanti del “Movicultura” hanno messo in risalto   “come nel nostro territorio vanno individuate strategie educative integrate che vedano insieme le istituzioni: in primis scuola ed enti locali.  Ciò significa che il sistema educativo deve essere costruito a livello culturale – educativo , ma anche a livello politico e organizzativo. A livello politico, l’ente locale deve ancor più rappresentare il raccordo tra le risorse educative presenti nel territorio rivestendo il ruolo di promotore nella costruzione del sistema educativo integrato”. Al termine della riunione, durante la quale il presidente Raffa ha avuto parole di elogio per l’iniziativa assunta dai dirigenti scolastici, si è convenuto sull’opportunità di predisporre un tavolo interistituzionale permanente, che funga non solo come momento di confronto ma anche come incubatore di idee ,di proposte per gli interventi più funzionali lungo tutta la filiera della conoscenza, per la valorizzazione e il rilancio culturale del territorio reggino.

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