“A5405.Contro l’indifferenza”: pomeriggio toccante e coinvolgente, ieri, sul Lungomare Falcomata’, con i Pagliacci Clandestini
È possibile, in soli 45′, inglobare tante realtà nascoste, ignorate dalla maggior parte delle persone? Realtà non visibili, finché non ci toccano personalmente? Ieri pomeriggio è accaduto semplicemente, senza rumore, suscitando profonde emozioni, sul Lungomare Falcomata’, sotto la copertura della Stazione Lido, i Pagliacci Clandestini hanno messo in scena lo spettacolo “A5404. Contro l’indifferenza”. Lo spettacolo racconta, oltre che le storie di follia nazista, quelle di tutti coloro che a tutt’oggi subiscono violenze, soprusi. Pioggia, freddo hanno contribuito a creare un clima di oscurità, e il rumore dei treni sui binari sottostanti hanno dato un fascino surreale alla piece’. 《… ero fuori dalla realtà, mi sembrava di essere davvero in quel campo di concentramento! ….》Così si esprime Mariella, dopo lo spettacolo. Tutti concordi i commenti:”Bellissimo, toccante, coinvolgente”. 45 minuti di realtà non realtà, per chi, come tanti di noi, non ne è direttamente toccato per chi non ha passato gli orrori del nazifascismo, per chi non vive ogni giorno la paura di essere un ‘diverso’. I Pagliacci Clandestini, anche ieri pomeriggio, hanno presentato la non realtà agli spettatori, molti dei quali casuali; hanno provato a mettere in loro la ‘pulce’ della consapevolezza: ripassando nei pressi della Stazione Lido, ascolteranno l’eco di quelle urla, di quelle parole, di quei pianti sommessi, a testimonianza di un riscatto dovuto a tante sofferenze, a tante ingiustizie, passate, presenti e future. I Pagliacci Clandestini, con quell’eco, lasciata lì, tangibile, libera, palpabile da tutti, assieme alla candela accesa, depositata dagli attori, portano in strada, tra la gente comune, oltre al loro messaggio di Libertà e di Memoria, un invito, forte e deciso, a guardare in faccia la vera realtà, quella difficile da accettare, da capire, quella che si preferisce non sapere, quella che, nel migliore dei casi, si tira fuori da un cassetto ben chiuso, solo nelle ricorrenze. “Gli occhi vedono, le orecchie sentono e le bocche adesso non devono più tacere…sta succedendo ancora”.