Istituita nel 2003 dalle Nazioni Unite, ricorre oggi la giornata mondiale a favore della lotta femminile contro l’infibulazione e le mutilazioni per i genitali femminili. Purtroppo, ancora oggi, si tratta di una pratica diffusa per motivi culturali o religiosi, eppure è stata riconosciuta e considerata come un azione di violazione dei diritti umani. L’infibulazione rientra anche come abuso irreversibile dell’integrità fisica delle donne, ma – sfortunatamente – comprendente anche minori. Quest’atto violento è ancora attivo in quasi 30 Stati nel Mondo di cui il 90% in Africa. Oltre al danno fisico, anche le modalità di pratica vengono effettuate in assenza di anestesia e con scarse norme igieniche, con alto rischio di morte per via di infezioni e setticemie.