Secondo Oliverio, è soltanto questione di tempo. Secondo i calabresi, invece, è questione di governabilità, rappresentanza e progettualità. Ma, probabilmente, un progetto chiaro e trasparente è proprio quello che manca al centrosinistra calabrese che, dopo essersi dedicato anima e corpo a criticare ed ostacolare il Governo Scopelliti ed aver iniziato a preparare la propria campagna elettorale il giorno immediatamente successivo alle dimissioni dell’ex sindaco di Reggio Calabria, mette in evidenza lacune programmatiche ed organizzative che pongono non pochi quesiti. Perché Oliverio continua a prendere tempo nella formazione della giunta? Possibile che sia un’operazione cosi “onerosa”? Le motivazioni che ha indicato sono credibili? Quali sono i meccanismi che regolano i rapporti interni alle liste e ai partiti della coalizione che si è opposta a Wanda Ferro? E, soprattutto, arrivati a questo punto, cos’ha in mente il centrosinistra per la Calabria? Il programma sulla base del quale si sono presentati ai cittadini calabresi, ormai, qualche mese, è ancora affidabile?
Non sono domande retoriche ma più reali che mai, laddove si consideri che quello che in tanti – troppi – iniziano a percepire è che ci si è fermati a regolare gli equilibri interni, non solo in casa dem, ma funzionali alla tenuta dell’intera colazione guidata da Oliverio, che con tutta evidenza sono diventati così importanti e determinanti da immobilizzare la tanta attesa ripresa dei lavori. Insomma, con buona pace per chi aspettava con ansia una “primavera” regionale, siamo ancora in alto mare ed ai cittadini – nonostante le diverse domande che attendono risposte concrete e i problemi che necessitano di soluzioni finanche immediate – non resta che aspettare.
Oliverio ha ritenuto di dover chiarire che la nuova giunta sarà presentata nei prossimi giorni, ma che nel frattempo la situazione non deve essere considerata una paralisi per Calabria, giacché il vero problema deve essere individuato soltanto nell’attesa dovuta alla modifica da apportare allo Statuto. Che si tratti o meno dell’ennesima scusa, il Presidente giura di non avere vincoli con nessuno. Desta perplessità, tuttavia, proprio la circostanza per la quale, in quella che sarà una prima proposta di formazione dell’organo di governo regionale, che dovrebbe essere presentata a breve, la Giunta non sarà al completo. Nulla di definitivo, dunque, perché si dovrà attendere che siano trascorsi i sessanta giorni previsti per la seconda lettura dello statuto. Solo allora la partita si potrà considerare chiusa. In conclusione, per farla breve, di attesa in attesa, la questione – secondo i “chiarimenti” del neo Presidente – dovrebbe essere ancora ben lungi dal trovare una soluzione che soddisfi tutti. Una cosa appare, ormai, chiara: il “nuovo” corso non sembra essere iniziato con il piede e, probabilmente, neppure con la squadra, giusta.