“La riforma antimafia è pronta, sono 130 articoli, l’80% dei quali può essere subito approvato con un decreto”. Lo afferma Nicola Gratteri, procuratore aggiunto di Reggio Calabria, a capo della Commissione nazionale per la revisione della normativa antimafia, voluta dal premier e insediata presso la presidenza del Consiglio dei ministri in un intervista al Tg Zero di Radio Capital. Nel progetto avanzato da Gratteri per combattere le organizzazioni criminali, c’è la proposta di alzare le pene per il 416bis (il carcere duro per gliaderentialleociazioni mafiose) dai 5 anni di carcere attuali a una pena tra i 20 e i 30 anni. Mentre per combattere i reati contro la pubblica amministrazione, il procuratore aggiunto, propone una serie di misure, a partire dall’utilizzazione degli agenti sotto copertura, come per il traffico di droga e di armi. Gratteri parla anche dell’allarme terrorismo: “Da procuratore, mi preoccupa molto l’aspetto dell’approvvigionamento di armi. E il problema arriva dall’ex Jugoslavia, che dopo la guerra è diventata un grande supermercato di armi, dove un Kalashnikov costa 750 euro, dove io stesso ho fatto sequestrare quintali di plastico altamente esplosivo”. “Lì – continua Gratteri – è facile andare a comprare armi, non solo per le mafie, ma anche per le organizzazioni terroristiche. Ma di questo l’Europa non si occupa, non avendo una vera politica di sicurezza comune”.