Sono 220 i dipendenti della pubblica Amministrazione che sono stati licenziati nel 2013 dopo l’avvio di procedimenti disciplinari nei loro confronti. Quasi la metà di questi provvedimenti sono dovuti ad assenteismo, cioè ad assenze ingiustificate o non comunicate nei tempi previsti, così come si può vedere nei dati riportati sul sito della Funzione pubblica, aggiornati a gennaio. Ai licenziamenti causati dalle assenze, seguono quelli causati da reati, il 36%, quelli derivati da comportamenti non corretti verso i superiori o i colleghi, da negligenza e inosservanza degli ordini di servizio, il 16%. Segue il cosiddetto doppio lavoro, attività extralavorative non autorizzate, il 3%. Il maggior numero di licenziamenti è avvenuto nelle scuole e nei ministeri. Sempre neI 2013, i procedimenti che non sono sfociati nei licenziamenti si sono conclusi con una sospensione, di giorni o di mesi, in cui il dipendente è stato privato della retribuzione. In tutto le sospensioni sono state quasi 1.400.