Quelle che erano le intuizioni pre-elettorali dei politologi locali si stanno per avverare. Al governo della Regione Calabria, oggi nella mani di Mario Oliverio, si dovrebbe ripetere l’esperimento “larghissime” intese già attuato (malamente) a livello nazionale. Il riferimento è chiaramente all’insolito asse PD-NCD il cui operato a Roma non ha certo entusiasmato gli italiani . I due partiti, uno di centro sinistra e l’altro moderato di destra, dovrebbero iniziare a guidare insieme l’ente regionale nella più classica e formale spartizione dei posti disponibili. Strane le contraddizioni della politica e rara come al solito risulta la coerenza perché da un lato coloro che invocavano un radicale cambiamento di rotta alla fine si alleano con coloro che sono proprio quelli da cui volevano allontanarsi in quanto all’interno di quell’area che governò la Calabria con l’ex-presidente Giuseppe Scopelliti. Tra i nomi che in qualche modo sono trapelati e che già sono tra le pagine dei giornali, c’è quello di Antonio Scalzo, consigliere regionale eletto a Catanzaro, alla sua seconda legislatura. Probabilmente sarà lui il nuovo presidente del Consiglio regionale che prenderà il posto di Francesco Talarico. Un altro nome che “cerca” una collocazione è quello di Gentile che forte degli accordi romani dovrebbe trovare uno “spazio” di rilievo alla Regione.
Fabrizio Pace
