Sogas: rendiconto consuntivo sui primi dati di traffico 2014

Pista_Aeroporto_Reggio_CalabriaSono 522.446 i passeggeri che nel 2014 hanno scelto l’Aeroporto dello Stretto. Questo il dato ufficiale fornito dalla Società di Gestione che denota, rispetto all’anno precedente (2013) un calo complessivo dell’8% in termini di traffico passeggeri che, a breve, sarà reso pubblico anche da Assaeroporti. Per riuscire a meglio comprendere e contestualizzare il valore esatto della performance dello scalo, occorre riferirsi all’intero panorama degli aeroporti italiani che maggiormente si assomigliano al Tito Minniti in materia di traffico passeggeri. A tal proposito, è giusto sapere che in termini statistici tra gli ultimi dati ufficiali riferiti ai 38 gestori aderenti ad Assaeroporti viene riportato, ad oggi, il totale progressivo dal mese di Gennaio a Novembre 2014. Giusto per inciso, fino a tale periodo Reggio Calabria registrava un -5,71%. Pertanto, con particolare riferimento a tali ultimi dati ufficiali, si può facilmente notare come l’aeroporto reggino sostanzialmente si colloca esattamente nella media rispetto a quanto accade nel resto del Paese, ovviamente considerati unicamente gli aeroporti della stessa categoria e dimensione per traffico passeggeri che si ricordano essere rispettivamente gli aeroporti di Pescara (0,77%); Ancona ( -6,77%); Trieste (-14,14%). Pure sommando il dato negativo del mese di Dicembre l’aeroporto di Reggio Calabria, rimane sostanzialmente al centro della media nazionale. Da una prima analisi, con riferimento ai dati di traffico relativi all’anno 2014 – secondo la Società di Gestione dell’Aeroporto dello Stretto – la diminuzione dei passeggeri può essere attribuita alle cancellazioni e alla riprogrammazione di alcune tratte, una su tutte il collegamento da e verso Torino Caselle operato da Alitalia.

Giusto per fare alcuni esempi: il volo AZ1196-97 TRN – REG – TRN operativo maggio 2014 con partenza 14.35 presentava un load factor (indice di riempimento dell’aeromobile) medio per andata e ritorno pari al 66.14%. Dopo il cambio di orario deciso dal vettore, lo stesso volo, sempre l’AZ1196-97 TRN – REG – TRN operativo ottobre 2014 con partenza 6.20 presenta invece un load factor medio per andata e ritorno diminuito al 46.50% il che equivale grosso modo ad una perdita di circa 300 passeggeri al mese a partire da ottobre.

Sempre per continuare a rendere l’idea: il volo da e per Linate (VE7103-04 LIN – REG – LIN) non operativo dal mese di ottobre, provoca una perdita di traffico di circa 7.000 passeggeri al mese quindi 21.000 in meno SOLO negli ultimi tre mesi. Ed ancora: come non ricordare la scelta di Volotea di non effettuare più i collegamenti con Venezia e Genova, precedentemente operati (con i voli V71248-49 VCE – REG – VCE e V71658-59 GOA – REG – GOA) con una media mensile di 2500 passeggeri, non operati dal 13 settembre fanno segnare una perdita di 7.500 passeggeri negli ultimi tre mesi.   A tali pesantissime scelte commerciali, contro le quali la società di gestione nulla ha potuto stante la sua arcinota difficoltà finanziaria e la mancanza di peso politico, effettuate da parte dei principali vettori operanti presso lo scalo, sono da considerare ulteriori 83 cancellazioni (operative commerciali, scioperi, dirottamenti) da aggiungere alle già numerose dell’anno precedente che, con un riempimento medio di 80 passeggeri, hanno di fatto comportato l’ulteriore venir meno di circa 6.600 passeggeri in meno rispetto al 2013. Fin qui i numeri più rilevanti. Quindi alcune brevissime considerazioni.

La scelta di Volotea di abbandonare lo scalo reggino è emblematica. – dichiara il Presidente SOGAS Carlo Alberto Porcino – La compagnia iberica comunica la propria volontà già a partire dal Novembre 2013, dopo aver atteso invano il concretizzarsi delle promesse formulate da parte della Regione utilizzate per convincere Volotea ad operare oltre che su Reggio Calabria anche presso gli altri aeroporti calabresi. L’abbandono di questo vettore aveva sin da subito manifestato tutta la sua gravità, comportando di fatto la necessità da parte della Società di Gestione di dover collocare in ferie forzate parte del personale impiegato nei servizi di handling e nelle attività del Terminal, ovviamente sempre nel rispetto delle procedure e delle leggi vigenti in materia e sempre dopo aver sul punto debitamente informato le parti sociali. Scelta che in tutta la sua drammaticità anticipava di fatto gli effetti negativi in termini di traffico passeggeri come appunto sopra evidenziati. Sul punto – rivela oggi Porcino – per tentare di convincere Volotea a restare, la Società di Gestione dell’Aeroporto dello Stretto aveva pure avviato una trattativa con la compagnia iberica che si sarebbe dovuta concludere con la stipula di un accordo di co – marketing a tre, ricomprendente quindi la Società di Gestione del Marco Polo di Venezia pure disponibile. Viste le eccessive pretese economiche della compagnia tutto è poi naufragato. Però valga sapere che ancora una volta fu solo il nostro socio di maggioranza, l’Amministrazione Provinciale con il Presidente Raffa, a proporsi di aiutarci pur di non fare andare via Volotea.

Sempre in materia di promoziona di nuova attività operativa – aggiunge Porcino – nel mese di Febbraio 2014 in sede di BIT a Milano veniamo a conoscenza dell’esistenza di un nutrito programma operativo, ricomprendente ben 170 voli charter provenienti dalla Germania e dall’Inghilterra che interessava il nostro aeroporto, frutto di un accordo tra un Tour Operator estero e la Regione Calabria. In un primo momento ci viene anticipato, sempre da parte regionale, che tale iniziativa avrebbe visto nuovamente coinvolta Volotea su Reggio Calabria. Ovviamente come Società di Gestione abbiamo accolto e preso per buono quanto ci veniva rappresentato. Forti però dell’esperienza, già rivelatasi di fatto fallimentare di Operazione Russia, sul punto invitati a farlo partecipiamo quasi come spettatori silenti alla conferenza stampa di presentazione di questa iniziativa. Già in tale sede si iniziano ad intravedere le prime difficoltà da parte della Regione. Ci viene infatti prospettato che non sarà più Volotea ad operare i charter ma un’altra compagnia la New Livingston Air. La Regione con notevolissimo ritardo rispetto a quanto previsto emana il Bando relativo appunto all’assegnazione dei contributi di co – marketing alle compagnie aeree. Partecipano per l’Aeroporto dello Stretto anche compagnie come Vueling, Livingston. Quest’ultima alla fine, nella sostanza, non opererà mai da Reggio Calabria si vede ritirare addirittura la licenza di volo proprio mentre avrebbe dovuto appoggiare le ruote a terra in riva allo Stretto. E che dire di Vueling, sedotti e abbandonati dopo appena un mese, con tanto di contributo regionale praticamente assegnato. Avrebbe dovuto operare da Reggio Calabria, ma tant’è … Per Reggio Calabria e per il suo aeroporto, sono stati anni che hanno visto una politica regionale poco attenta alle problematiche dello scalo, di scatole vuote e compagnie fantasma, mentre intanto in entrambi gli altri aeroporti calabresi la politica regionale spinge per fare gli interessi del territorio e delle rispettive società di gestione, riuscendo anzi ad incentivare e quindi aumentare la presenza di un vettore ultra low cost come Ryan Air, capace ovviamente di assicurare grandi numeri e risultati.

Perché c’è chi vuole a tutti costi lasciare rimanere “isolata” dal resto del Paese questa fascia di popolazione che risiede nella nostra provincia? Ed ancora, quando l’attraversamento veloce dello stretto verrà organizzato in modo stabile e duraturo nel tempo? Anziché inseguire slogan o mode del momento, almeno nel breve periodo, basterebbe solo un po’ più di attenzione da parte di quanti hanno il compito, ad esempio, di far sedere attorno ad un tavolo tutti gli attori coinvolti per concordare, orari, tariffe, tempistiche, ma soprattutto occorrerebbe che finalmente si decida di puntare con incentivi veri (non solo promessi) sulla presenza di compagnie aeree che facciano base nel nostro scalo, così come fatto di recente dalla Regione altrove in Calabria, sia per consolidare Alitalia sia perché no? Per garantire la presenza in pianta stabile di un autentico vettore low cost (come ad esempio Ryan Air o Easy Jet) anche a Reggio Calabria. Poi ben venga pure ogni forma che assicuri un migliore coordinamento tra i tre aeroporti calabresi. Lo diciamo da tempo.

Ma per farlo, non servono più gli alibi del passato. Occorre che la Politica regionale torni recuperi credibilità perché sono troppe, tante le compagnie aeree rimaste deluse e tradite e che per questo hanno deciso di abbandonare o di non operare mai dallo scalo reggino in questi anni. In altre parole o questa Società di Gestione rientra il un ridisegno più complessivo dell’intero sistema integrato della mobilità di un intera area oppure non ha senso alcuno.

Vi è la certezza, acquisita nel corso del mio mandato, – conclude Porcino – che vi sia una scarsissima propensione a fare chiarezza sugli obiettivi di fondo che la società DEVE aver chiari. Il compito della politica, a mio modesto avviso, è quello di offrire ipotesi prospettiche sulle quali poter scegliere sapendo bene che qualsivoglia scelta comporta rinunce e sacrifici. Non servono forze conservatrici, pure chiaramente presenti ed imperanti nella ns. società, che nonostante da almeno un ventennio la società non produca un solo parametro economico positivo, si ostinano ad opporsi a qualsivoglia progetto di cambiamento che paventi un minimo di iniziativa. La politica DEVE dare indirizzi precisi, l’ architettura della costruzione, il disegno DEVE essere disposto dalla politica ed i ” muratori” (i tecnici) devono eseguire quel disegno senza il quale il migliore muratore non può costruire un muro che possa reggere l’urto del mercato in cui si dovrà operare. Noi ancora siamo in attesa di conoscere tali scelte, tali disegni, paventati solo da un socio anche se di maggioranza ( Amministrazione Provinciale di Reggio Calabria ) che non può sopperire a tutte le mancanze ed a tutte le “professionalità” per realizzare il progetto da fare eseguire a noi che rimaniamo pur sempre come dei poveri e semplici muratori.

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