Una volta conosciuta non la molli più. Divenuto uno tra i serial televisivi cult degli ultimi dieci anni del panorama Comedy americano, The Big Bang Theory si colloca al primo posto per humor, profilo dei personaggi e legami con il mondo della scienza, ma anche con il patrimonio cinematografico dell’umanità. Citazioni filmiche, gag esilaranti che risultano andare oltre la banalità spicciola dello scivolone sulla buccia di banana.
Leonard e Sheldon, due ricercatori universitari che dividono l’appartamento, si imbattono nella nuova vicina di casa, la biondissima oca giuliva Penny. L’incontro con la ragazza della porta accanto cambierà definitivamente la routine “nerdiana” dei due coinquilini cervelloni, che tra maratone di Star Wars e un lancio di dadi di Dungeons&Dragon, si lasceranno andare a nuove crescite personali e a interazioni sociali paradossali.
Ad accompagnare il trio dal compenso milionario, grazie al successo ottenuto dalle prime stagioni, troviamo Raji e Howard, colleghi di ricerca e di fumettistica, un indiano figlio di papà ed un puz ebreo troppo legato a “mammà”; Amy e Bernadette, le prime della classe con uniche ed umoristiche sfaccettature caratteriali.
E poi ci sono le Guest Star, attori noti al pubblico per le loro partecipazioni a film e telefilm importanti, ad irrompere nella trama sia come “himself” che sotto mentite spoglie. Fisica quantistica, astronomia, ingegneria spaziale e teoria delle stringhe saranno il leitmotiv di uno humor tutto nuovo e teneramente nerd.
Una realtà televisiva che conta oltre 21 milioni di spettatori solo negli Usa, e vari riconoscimenti come gli Emmy (ben sette per la serie di cui quattro aggiudicati a Jim Parsons per l’interpretazione di Sheldon). Un prodotto firmato Chuck Lorre che arriverà – salvo gli scongiuri – alla decima stagione.
Ilenia Borgia – Critico Cinematografico