Uno stipendio alle mamme, partita la petizione

Ramonda: «Con 80 euro si compra solo qualche pannolino. Renzi, aggiungi uno zero!»

Papa GiovanniUno stipendio di 800 euro al mese alle neo-mamme, fino al terzo anno di vita del figlio. È la proposta lanciata dalla Comunità Papa Giovanni XXIII per far ripartire non solo la natalità ma anche l’economia, sostenuta da una petizione on line attivata ieri sulla piattaforma www.citizengo.org, raggiungibile anche dal sito dell’associazione www.apg23.org. «Si dice che dobbiamo tornare a crescere, ma i dati ci dicono invece che l’Italia sta morendo di vecchiaia – sottolinea Giovanni Ramonda, responsabile generale dell’associazione – Nel 2013 sono nati solo 514 mila bambini, il minimo storico. Un dato aggravato dai 100 mila bambini che non possono nascere a causa dell’aborto». Per uscire da questa situazione, secondo la Comunità Papa Giovanni XXIII serve «una scelta forte e precisa: Vogliamo dire ai politici di smettere di fare convegni sulla famiglia, – prosegue Ramonda – ma di dare uno stipendio alle madri, partendo dalle famiglie con redditi più bassi. Così ripartirà davvero il Paese, perché uno stipendio in più in famiglia, gestito dalla madre, sarà utilizzato per le cose necessarie, e allora anche l’economia prenderà il volo». «Con gli 80 euro del bonus bebé previsto nella legge di stabilità si compra al massimo qualche scatola di pannolini. – conclude Ramonda – Per questo diciamo: Renzi, aggiungi uno zero!». Il costo annuo stimato, secondo l’associazione, è di circa 14 miliardi di euro, recuperabili per 3 miliardi dai fondi che già l’Inps destina alla maternità, per 5 miliardi da una rimodulazione del bonus di 80 euro, per 1 miliardo da un taglio degli stipendi di parlamentari e consiglieri regionali, per 5 miliardi dalla tassazione delle transazioni finanziarie.

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