L’obesità può costare la perdita di 1-6 anni di vita, mentre nei casi più gravi arriverebbe a otto. Lo dimostra uno studio realizzato da un gruppo di ricercatori della McGill University di Montreal, in Canada, che ha utilizzato i dati dell’US National Health and Nutrition Examination Survey. Lo studio è stato condotto su un campione di persone tra i 20 e i 79 anni e si è valutato il Body Mass Index (rapporto tra peso e altezza) per ciascun individuo. I soggetti più a rischio, anche per l’insorgenza di patologie correlate come diabete e problemi cardiovascolari, sono quelli “patologicamente” obesi che vanno oltre i 35 BMI. L’Italia, ha visto con gli anni peggiorare i suoi dati: nell’ultima rilevazione biennale dell’Istituto Superiore di Sanità realizzata nel 2013, dal titolo “Okkio alla Salute” sono risultati il 33,1% i soggetti in sovrappeso, di cui un 41% degli uomini e un 25,7% delle donne, mentre gli obesi erano il 9,7%. Le cause maggiori dell’obesità sono la predisposizione genetica e la dieta. Tuttavia, con l’avvento della tecnologia e la cultura di “una vita comoda”, anche gli stili di vita sono molto cambiati negli ultimi anni, e quindi è opportuno rivalutare alcune abitudini generali.