di Fabrizio Condemi – Quindici anni fa circa un certo Barbaro riuscì a tenere in “ostaggio” la Viola creandogli attorno un mondo ovattato composto da fior fior di giocatori e tecnici immaginari, quella viola scomparve e solo oggi, dopo anni, si sta sollevando dalle ceneri. Oggi, in forma ancora più grave, la Reggina è immersa in una bolla di follie e mondi immaginari tali da farle rischiare, come fu per la Viola, la cancellazione del suo nome dagli annali dello sport. Sono anni, molti di più di quanto possa sembrare (servirebbero pagine e pagine di giornali per spiegarlo) che Lillo Foti ha preso in “ostaggio” la NOSTRA REGGINA. Ha distrutto il livello tecnico, ha abbattuto il numero dei collaboratori, ha svenduto il nome della Reggina Calcio, ha trasformato un’oasi in cui tutti facevano a gara per arrivarci, in un deserto in cui chi può, fugge. Oggi nessun giocatore che non sia ai margini del calcio giocato o giovanissimo, può pensare di “svernare” nella Reggina. La sconfitta odierna con il Savoia, la quinta consecutiva, tutte senza realizzare un solo gol, tutte senza alcun “nervo” da parte di chi scende in campo, ne è l’ennesima prova. I procuratori, stanchi come i calciatori stessi, premono perché si abbandoni quella zattera creata con artificio dal Presidente Foti. Chi ha la possibilità di parlare con i giocatori che hanno abbandonato la Reggina negli ultimi anni, sa che si parla di una società allo sbando, lo stesso Ciccio Cozza, all’indomani del suo forzato addio, ci ha detto velatamente cosa non va, cosa non funziona più nella Reggina. Occorre che tutti compatti si urli al cielo il dramma sportivo che sta vivendo la Reggina calcio, un dramma che, si badi bene, non è assolutamente di tipo tecnico-sportivo, quello semmai è un effetto, la causa è tutta nelle scellerate quanto folli scelte della proprietà, che in principio erano dettate anche dal “lucro”, oggi sono solo idee senza capo ne coda. Dare la squadra al duo Tortelli-Padovano (oggi col Savoia trasformatosi in trio con l’aggiunta di Mozart) e inanellare prestazioni sgradevoli alla vista quanto sterili e senza nervo dal punto di vista tecnico, portano lo stesso Foti a dichiarare (incredibilmente) che la salvezza è a portata di mano (oggi solo ad 8 punti) dimenticandosi delle penalità in arrivo, che non segniamo da un mese e fuori casa da settembre, parla tra le righe di nuovi tecnici (Camolese ?) e invece andiamo a Savoia a perdere con 3 tecnici che sull’1-0 non si alzano una volta dalla panchina… La stampa locale ha parlato di trattative per la cessione della società. Volesse il Cielo! Ma chi conosce il presidente sa che, anche questa, sarà una favola con poche, se non nessuna, possibilità di realizzo. La Reggina ha un futuro tetro e tra poco, se nessuno muoverà un dito, sarà un cumulo di macerie in mano al patron Foti. Ad oggi, Australiani a parte, l’unica cosa certa è che, se nessuno investirà cercando di cambiare il trend negativo dell’intero sistema societario oltre che tecnico, la serie dove militerà la Reggina l’anno prossimo sarà una serie dilettante, come già lo è da anni la sua dirigenza.
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