Domenica 30 novembre, sul Corso Nicotera – Isola Pedonale di Lamezia Terme dalle ore 11:00 alle ore 12:00 si è tenuta la prima veglia delle Sentinelle in Piedi, la rete laica, apartitica ed aconfessionale che in tutto il Paese si batte per la promozione e la valorizzazione della famiglia naturale, basata sull’unione insostituibile ed inimitabile di un uomo e una donna che, condividendo un percorso di vita in comune fatto non solo di diritti ma anche di doveri, generano ed educano i propri figli.
Ieri in modo composto pacifico e silenzioso le sentinelle hanno espresso il loro dissenso al ddl Scalfarotto che limiterebbe la libertà di espressione ed introdurrebbe il reato di opinione. La veglia ha visto la partecipazione di un centinaio di persone e carpito l’attenzione di molti passanti incuriositi alla vista di tante persone schierate in maniera ordinata, in rigoroso silenzio e con un libro in mano.
Il silenzio delle Sentinelle diventa così una voce su tematiche troppo spesso sconosciute, a volte persino nascoste, come quella della diffusione di progetti improntati alla teoria ideologica gender. È questa una teoria che nega l’esistenza biologica di uomo e donna e la loro complementarietà in natura, poiché, secondo questa teoria, maschio e femmina sarebbero solo delle costruzioni culturali imposte dalla società sin dall’infanzia. Sulla scia di questa teoria e sostenuti dalle indicazioni dell’OMS e dell’Unione Europea, in quasi tutta Europa ed ormai anche in Italia, si stanno moltiplicano i progetti educativi all’interno delle scuole, spesso tenendo all’oscuro i genitori sui contenuti proposti.
Sono, infatti, notizie di cronaca attuale quelle che ci raccontano di progetti i quali, dietro il nome di “prevenzione al bullismo omofobico” o di “educazione sessuale”, promuovono invece questa teoria che viene diffusa nelle aule anche attraverso strumenti e materiale didattici molto discutibili. Le scuole diventano così dei campi di rieducazione attraverso i quali, con un sottile lavaggio del cervello, si vuole attuare una rivoluzione antropologica che mira a dare al bambino ed al ragazzo una visione materialistica dei piaceri ,slegandoli dai sentimenti, ma soprattutto si mira a decostruire la realtà di natura ovvero della complementarietà fra maschio e femmina. Il fine è chiaro, se maschio e femmina sono solo degli stereotipi, allora sono degli stereotipi anche i ruoli di mamma e papà, ed in questa prospettiva si vorrebbero sdoganare le adozioni alle coppie con tendenze omosessuali e pratiche come quella dell’utero in affitto. Una pratica, quest’ultima, che ridurrebbe l’essere umano a semplice oggetto, una merce da sottoporre alle regole del mercato. Un’aspettativa che il nuovo mondo della finanza attende con impazienza.