non posso fare a meno di manifestarLe un sentimento di rammarico seguito alla lettura di talune dichiarazioni, che Gazzetta del Sud di ieri 25 Novembre Le attribuisce, in ordine alla gestione dell’ATAM “…la scellerata gestione manageriale ha condotto la società sull’orlo del fallimento.”. Il rammarico nasce dal constatare, in questa Sua valutazione, una lettura a dir poco distorta di una realtà complessa come quella di un’azienda pubblica di trasporto che in tutti questi anni è cresciuta significativamente sia in termini di quantità che di qualità dei servizi offerti dovendo fare i conti con una crisi senza precedenti del trasporto collettivo (basta leggere il recente allarme del Ministro Lupi sullo stato precario delle aziende di trasporto, da Bolzano a Palermo), a cui si sono venuti ad aggiungere ritardi e inadempienze, accumulati in lunghi anni, da parte degli Enti territoriali di riferimento a cominciare dalla Regione. In un contesto siffatto si è svolta la gestione aziendale degli ultimi dieci anni, una gestione costantemente ispirata ad un solo obiettivo, quello di garantire comunque il servizio pubblico e di salvaguardare così il lavoro. Una realtà, quella dell’ATAM, che occorre raccontare tutta e, possibilmente, con cognizioni di causa dal momento che stiamo trattando di un importante bene pubblico della città. I fatti sono sotto gli occhi di tutti. Mi limito a quelli più importanti: dall’ acquisizione dei servizi della sosta con l’utilizzazione del personale delle cooperative che già lavoravano per il Comune (anno 2002), al servizio scuolabus con la stabilizzazione dei lavoratori Lsu Lpu in carico al Comune (anno 2004), all’ acquisizione sempre da parte dell’ATAM in virtù di specifiche norme regionali e su insistenza della stessa Regione e del Sindacato, di altri servizi extraurbani dell’area metropolitana di Reggio (2004/2005), all’incremento di un oltre un milione di busKm del servizio urbano (anno 2008), alla realizzazione delle due autostazioni di Botteghelle e di P.te della Libertà (2009/2010), al rinnovo del parco autobus (107 mezzi nuovi in 8 anni), alla collaborazione offerta per la progettazione del piano urbano della mobilità, interrottasi inspiegabilmente con la gestione commissariale del Comune. Un lavoro enorme che ha portato a raddoppiare il volume delle attività aziendali, un lavoro reso possibile da una compagine aziendale di tutto riguardo e da un clima fattivo e aperto al contributo delle rappresentanze dei lavoratori e dei cittadini tutti, che ha consentito, tra l’altro, di effettuare investimenti per nuovi impianti utilizzando risorse rinvenenti da specifici programmi nazionali e regionali. Le ricordo, Sindaco, che l’ ATAM è l’unica azienda calabrese ad aver pubblicato in tutti questi anni la Carta dei servizi con l’indagine, anno dopo anno, sul livello di soddisfazione degli utenti, da cui risulta un incremento dell’affidabilità dei servizi e un conseguente aumento nell’uso del mezzo pubblico da parte dei nostri concittadini. E basterebbe ripercorrere la rassegna stampa cittadina per verificare il contributo dato dall’azienda ad iniziative di solidarietà sociale e di promozione culturale di un certo interesse.
Tutto ciò non toglie che si siano potuti compiere degli errori. Quando si opera, soprattutto in contesti difficili, errori possono anche esserci, ma non è cosa onesta utilizzarli per “criminalizzare” un’esperienza di lavoro e di vita di persone che ci hanno messo “l’anima”, anche se trattasi di avversari politici.
E’ delle settimane scorse l’avvenuto riconoscimento da parte della Regione, sia pur con grave ritardo, di un suo debito di 11 milioni di euro verso l’ATAM nell’ambito di un piano generale di pagamento con fondi FAS verso tutte le aziende di trasporto. Riconoscimento dovuto ad una caparbia ed incessante azione rivendicativa condotta dal sottoscritto nei confronti di tutte le Giunte regionali succedutesi. Se oggi quelle risorse sono state riconosciute è perché, all’atto del mio insediamento, ho ritenuto di dover recuperare una partita creditoria che l’azienda aveva considerato, sia pur ingiustamente, ormai persa. Ecco Signor Sindaco, mi permetta di dirLe che quando si esprime un giudizio su una qualsiasi realtà cittadina, piccola o grande che sia, occorrerebbe porsi nelle condizioni di conoscere, nel modo più esaustivo possibile, quella data realtà per evitare di aggiungere danni a danni e di alimentare ancora divisioni e rancori che hanno caratterizzato la vita cittadina che ,purtroppo, i reggini stanno pagando a caro prezzo.
Demetrio Arena