È in libreria “Terra di nessuno. Il terrorismo internazionale nell’Italia del dopoguerra”, il nuovo libro del giornalista Salvatore Lordi con la prefazione di Ferdinando Imposimato. Non tutti sanno che prima degli jihadisti di Al Qaeda e i tagliagole dell’Isis che continuano a terrorizzare l’occidente, l’Italia conobbe negli anni Settanta e Ottanta il fondamentalismo islamico. Quaranta anni fa questo terrorismo sconosciuto ai più e molto violento era costituito da movimenti che, non trovando riconoscimento e legittimazione nel proprio Paese, scelsero di colpire le nostre città e in particolare la Roma degli anni di piombo, palcoscenico di grande impatto mediatico. Iraniani, giordani, siriani, palestinesi, libanesi, iracheni, armeni, libici e cellule dormienti, organizzazioni terroristiche del vicino oriente che lasciarono sul terreno 36 morti e oltre 200 feriti e che dichiararono guerra al nostro Paese diventato, di fatto, “Terra di nessuno”.
Un’escalation di terrore, un fenomeno che letto alla luce di un decennio attraversato dai grandi avvenimenti come il rapimento e l’assassinio di Aldo Moro, passando per la tragedia del DC9 dell’Itavia e la strage di Bologna, fino ad arrivare al sequestro dell’Achille Lauro e all’attentato all’aeroporto di Fiumicino, apre uno scenario inquietante e inedito ancora non del tutto analizzato.
Biografia dell’autore: Salvatore Lordi è laureato in lettere moderne all’Università di Roma “La Sapienza”. Ha lavorato per “Il Gazzettino” di Venezia, le news di “Radio Monte Carlo” e “Correva L’Anno” per RAI 3. Attualmente lavora per il giornale radio di “Radio Dimensione Suono”. Osservatore delle vicende mediorientali ha pubblicato: Quella Striscia di Pace in Terrasanta (Koinè, 2004); Betlemme Assediata, i protagonisti raccontano (R&DT edizioni, 2007); Fiumicino 17 dicembre 1973 – La Strage di Settembre nero (Rubbettino, 2010).